
Carlo Acutis è morto a 15 anni: è stato creatore di vari siti cristiani
ASSISI (Perugia)
Un mese esatto dalla canonizzazione di Carlo Acutis e sul web vengono messe all’asta alcune reliquie attribuite al beato. Per questo il vescovo di Assisi, Domenico Sorrentino, ha presentato una denuncia nei confronti di ignoti, dopo accurate verifiche su Internet. "Ne abbiamo chiesto il sequestro – dice monsignor Sorrentino –. Non sappiamo se le reliquie siano vere o false, ma se fosse anche tutto inventato, se ci fosse l’inganno, saremmo in presenza, oltre che di una truffa, anche di un’ingiuria al sentimento religioso". Aggiungendo ancora: "A cosa può portare l’idolo denaro… Ho timore che ci sia lo zampino di Satana". La canonizzazione del beato Acutis avverrà il prossimo 27 aprile, nel quadro del Giubileo degli adolescenti, in piazza San Pietro.
L’esposto è stato già trasmesso alla Procura di Perugia guidata da Raffaele Cantone che ha subito avviato gli accertamenti. Ha riguardato, in particolare, i capelli del giovane milanese, il cui corpo è custodito nel santuario della Spogliazione, ad Assisi. Sul web sarebbe già stato superato il prezzo di 2mila euro per una ciocca, messa in vendita da un soggetto coperto da un nick name. La denuncia si è concentrata su una reliquia, ma sul web – in base a quanto ha verificato la diocesi – ne circolerebbero anche altre attribuite sempre ad Acutis.
"Su Internet – ha spiegato ancora il vescovo Sorrentino – c’è un mercatino di reliquie che riguarda vari santi, come il nostro Francesco, con tanto di prezziario. Una cosa impossibile da accettare". Specificando poi che "il diritto canonico non ammette questo commercio: le reliquie vengono infatti date attraverso i vescovi gratuitamente, al massimo si fanno offerte al santuario dal quale provengono: una prassi che risale ai primi secoli della nostra storia". Per l’asta che sta riguardando Acutis, il vescovo ha parlato di "grande offesa al sentimento religioso". Prima della canonizzazione la famiglia ha donato alla diocesi di Assisi il corpo dello studente lombardo morto quindicenne, nel 2006, di leucemia fulminante e diventato un modello di vita cristiana per tanti giovani fedeli oltre che una sorta di patrono di Internet, beatificato il 10 ottobre 2020.
Maurizio Baglioni