REDAZIONE UMBRIA

Mercato Vianova chiude i battenti: "Me ne vado, impossibile lavorare". Sulla strada arriva una pizzeria

Ecco perché l’imprenditore Luca Baccarelli ha deciso di abbassare le saracinesche del suo ristorante "Avere un’azienda in centro è davvero una missione. Programmazione e visione completamente assenti" .

“Mercato Vianova“ ha chiuso i battenti; sotto Luca Baccarelli e il suo staff

“Mercato Vianova“ ha chiuso i battenti; sotto Luca Baccarelli e il suo staff

“Mercato Vianova“, come ormai annunciato da tempo nei social, ha chiuso definitivamente i battenti. Via Mazzini sembra già più spoglia e meno vivace. Il ristorante, con la bella stagione, animava la strada con i suoi tavoli e i suoi i divani bianchi sempre pieni di gente. Ma evidentemente il giro di clienti non bastava a sostenere le spese del locale, tra affitto, concessione del suolo pubblico, costo per i dodici dipendenti. E poi le tante difficoltà burocratiche e amministrative con le quali chi si mette in proprio deve necessariamente fare i conti. Luca Baccarelli ha deciso di andarsene dal centro. Continuerà a gestire l’attività di famiglia sulle colline di Todi, l’azienda Roccafiore, che si occupa di ristorazione, ospitalità e produzione di vini. "Me ne vado con le lacrime agli occhi – racconta l’imprenditore che aprì Vianova il 4 luglio 2013 armato di entusiasmo e desideroso di dare un’impronta contemporanea, dinamica e giovane alla ristorazione – In questa città è diventato quasi impossibile intraprendere un’attività economica nell’acropoli. Sono 20 anni - osserva Baccarelli – che manca una visione ampia su come gestire la politica commerciale cittadina. Facevo parte anche della cordata del Mercato Coperto, iniziativa mai decollata, perché forse Perugia non ha il coraggio di fare scelte originali e innovative, ormai sopravvive senza grandi progetti".

"È davvero una missione ai limiti dell’impossibile, oggi, avere un’azienda nell’acropoli. Ci si deve affidare alla casualità degli eventi e io, da imprenditore, questo non lo posso più accettare. Si vive – osserva ancora Baccarelli – con la sensazione di abbandono da parte di chi amministra la città, con l’angoscia di una programmazione e visione completamente assenti. In 12 anni non ho mai percepito ci fosse una volontà e capacità programmatica di invertire la rotta e ripensare un ecosistema in profonda crisi d’identità".

Porte chiuse al Mercato Vianova, sedie rovesciate sopra i tavoli, cucina e arredi smantellati, piatti e bichhieri imballati. Chi verrà al suo posto? In giro si parla di una pizzeria. Si cambia registro. Via Mazzini volta pagina.

Silvia Angelici