"Terni si conferma ancora una volta l’inferno dei metalli pesanti". A denunciarlo il Movimento 5 Stelle di Terni e Claudio Fiorelli, consigliere comunale M5S. "Il 2023 è stato un anno particolarmente drammatico – si legge nella nota –, in cui le centraline di Prisciano hanno registrato un valore medio annuo di 32.5 ng/m3, superiore di oltre il 50% al limite di legge fissato a 20 ng/m3. È l’ottava volta negli ultimi nove anni che la centralina di Prisciano registra superamenti del valore obiettivo, ma nel 2023 la situazione è risultata particolarmente grave. Il dato del nichel ha registrato un aumento del 25% rispetto al 2022 (24,07 ng/m3), per trovare un valore così alto bisogna tornare al 2015 quando il valore medio annuo fu di 36,12 ng/m3. Sconvolgenti soprattutto i dati di gennaio, febbraio e dicembre 2023 che si attestano ampiamente sopra i 70 ng/m3, tra i valori più alti di sempre". Non solo nichel, però, precisano i Cinque Stelle. "Anche per gli altri metalli pesanti come arsenico, cadmio, piombo, seppur con valori che rientrano nei limiti, le centraline di Terni registrano i valori più alti dell’Umbria – dicono dall’M5S –. Caso a parte quello del cromo in cui, sebbene la legge non individui valori obiettivo, Terni registra da sempre dati stellari. Anche per i Pm10 la situazione non è stata delle migliori: la centralina di Maratta ha superato per 41 volte i livelli di legge, Borgo Rivo e Le Grazie hanno registrato valori prossimi alla soglia dei 35 sforamenti. Una situazione che rimane complessa e in alcuni casi peggiora. E che anno dopo anno ci troviamo a denunciare, senza che vi siano miglioramenti. Intanto i cittadini, soprattutto in certe zone, continuano ad essere sottoposti ad un bioaccumulo da metalli pesanti i cui effetti sulla salute non sono certo positivi", concludono i Cinque Stelle.
Cronaca"Metalli pesanti: 2023, anno drammatico"