Mezzo secolo di bel canto. Corale di Cerqueto in festa

La ’Santa Lucia’ fu fondata da don Sandro Fogli. Invitò i giovani del paese a fare le prove in Chiesa. Cardinali: "Oggi trovare nuove voci è difficilissimo" .

C’era una volta in una frazione del Comune di Marsciano chiamata Cerqueto un prete buono: don Alessandro Fogli (per tutti don Sandro). Il sacerdote, vedendo la gioventù gingillarsi per il paese, ebbe una idea che mise in pratica. Ogni volta che incontrava una ragazza o un ragazzo in giro diceva "questa sera alle 9 ci sarà la prova della Corale in chiesa". Così è nata la Corale Santa Lucia di Cerqueto. Era il 1974. Ora l’istituzione compie mezzo secolo. "Cinquanta anni di amore per la musica trasmesso ai giovani. 50 anni di attività canora ininterrotta, nonostante l’avvicendarsi di parroci, direttori e generazioni di cantori. Come succede nella vita quotidiana di ciascuno di noi – racconta il presidente Wlater Cardinali – anche quest’associazione ha avuto momenti piacevoli e momenti di difficoltà". Ne è passata di acqua sotto i ponti, ed è tempo di bilanci. "In questi ultimi 20-22 anni – prosegue Cardinali – il coro ha fatto trasferte presso paesi vicini, ha partecipato ad un Concorso Nazionale in Valle d’Aosta, è andato con il coro “Città di Marciano” a Tremblay-en-France (vicino Parigi) in occasione del gemellaggio fra le città, è stato a Lucera (FG), è andata in Ungheria (Budapest) dove si parla ancora della Amatriciana cucinata per i membri del coro Ungherese tra fiumi di buon vino rosso , a Tenerife, dove siamo andati a cantare Il Carmina Burana di Carl Orff e a festeggiare il Capodanno con una temperatura di 19 gradi; alcuni coristi hanno partecipato a rappresentative di cori italiani (compreso il sottoscritto) a progetti europei di scambi corali andando per ben due volte a Vilnius in Lituania".

E con i parroci e i cantori si alternano anche i direttori. Dal 2018, la bacchetta è affidata "alla bravissima Maria Plasencia, grazie alla quale, il coro ha avuto la possibilità di organizzarsi in una attività più continuativa e formativa per aprirsi ad esperienze più inedite". Ma anche la Corale (foto in basso), un po’ come le aziende di questi tempi, corre un rischio concreto: manca la materia prima, ossia le risorse umane. "Oggi stimolare ragazzi e adulti ad entrare nel coro è sempre più difficile: tanti gli svaghi, le occasioni per uscire di casa e stare con gli amici, le responsabilità della famiglia. Siamo bombardati da infiniti stimoli multimediali e tipologie di svaghi – conclude Cardinali – e ritagliare due ore per cantare in Chiesa non è facile. Il nostro coro pertanto, ancora una volta, si sta rimettendo di in gioco. Vogliamo avvicinarci ad un tipo di musica alla portata delle giovani generazioni, per riaverle accanto a noi".