REDAZIONE UMBRIA

"Mi butto". Lo salva la sindaca “Non ti lasceremo solo“

Ferdinandi, con don Saulo e le forze dell’ordine, sventano il suicidio dell’uomo. Il racconto di quei drammatici momenti: i due si sono abbracciati e hanno pianto.

La sindaca Vittoria Ferdinandi aiuta e sorregge l’uomo (Foto Crocchioni)

La sindaca Vittoria Ferdinandi aiuta e sorregge l’uomo (Foto Crocchioni)

Hanno pianto insieme, poi è riuscita anche a strappargli un sorriso. Si sono abbracciati e alla fine è stata lei, la sindaca-psicologa di Perugia, Vittoria Ferdinandi, che ha convinto l’uomo a desistere: lui, infatti, voleva suicidarsi. E dopo aver dato fuoco all’appartamento in cui vive a Porta Pesa è salito sul tetto e ha chiesto di parlare con la prima cittadina e poi con don Saulo Scarabattoli, il prete perugino confessore di Amanda Knox. "Ti prometto che non ti lasceremo solo" le ha detto più volte Ferdinandi con voce preoccupata ma convincente durante quei concitati minuti. E’ stata lei che ha condotto per quasi due ore la trattativa con l’uomo. Alla fine è salita in ambulanza e si è recata con il 50enne al Pronto soccorso. "Abbiamo vissuto collettivamente un momento drammatico che ci ha tenuto per ore con il fiato sospeso – dice il giorno dopo la sindaca – Questo episodio non può e non deve ridursi ad una tragedia individuale, perché rappresenta un sintomo di una sofferenza profonda ancora troppo diffusa. Si è trattato di una disperata richiesta di aiuto che non possiamo più ignorare. Mi sono sentita in dovere di provare ad impedire che il dolore e la disperazione avessero l’ultima parola su una persona sopraffatta dal peso della sua esistenza".

E’ successo l’altra sera, poco prima dell’ora di cena: l’assessore perugino Andrea Stafisso viene a sapere cosa sta accadendo a poche centinaia di metri da Palazzo dei Priori. "C’è un uomo in cima a un tetto che minaccia di buttarsi e vuole parlare con la sindaca" gli dicono.

Stafisso sale in macchina e va a prenderla: lei stava preparando la cena, si infila il cappotto e va. Passano pochi minuti e arriva. L’uomo intanto ha già dato fuoco all’appartamento ed è salito sul tetto. Lamenta la scarsa assistenza, il fatto che gli è stato tolto il reddito di inclusione, che fatica a farsi curare. Un fiume di parole a volte sconnesse che non cancellano però la drammaticità di quanto sta accadendo. Nel frattempo arrivano i vigili del fuoco, la polizia, l’ambulanza. Il traffico viene bloccato, gli uomini del 115 aprono l’enorme cuscino da salvataggio che si usa in questi casi. La sindaca, insieme agli operatori della questura, inizia a parlare con il 50enne da un terrazzino. Lo invita a scendere dal tetto: lui chiede che arrivino le Tv a raccontare quanto sta accadendo. E chiede anche la presenza di Don Saulo che conosce e che a volte gli ha dato una mano. Il 50enne decide di scendere dal tetto e giunge nel terrazzo a fianco di quello dove si trovano la sindaca e il sacerdote. Qui inizia un lungo discorso. "Lei è stata molto brava, paziente, accondiscendente" racconta don Saulo. L’uomo le racconta il disagio, le ingiustizie che a suo dire subisce. La sindaca lo ascolta, lo rincuora: il momento non è facile. A un certo punto, l’uomo scoppia a piangere. Ferdinandi non può fare a meno di emozionarsi: i due restano abbracciati a lungo, fino alla decisione di scendere insieme e andare in ospedale.

M.N.