REDAZIONE UMBRIA

Mignini, lite sul contratto Presidio dei lavoratori

Protesta per i mancati aumenti. L’azienda: "Decisi solo dalle multinazionali"

Mignini, lite sul contratto Presidio dei lavoratori

Mignini & Petrini: le organizzazioni sindacali pretendono di imporre un contratto che non è mai stato sottoscritto. Sullo scontro con i sindacati - che hanno organizzato un presidio con i lavoratori davanti ai cancelli dell’azienda di Petrignano, gruppo leader nel mercato dei mangimi – interviene l’amministratore delegato Mario Mignini. Le organizzazioni sindacali lamentano il "mancato riconoscimento dell’aumento di retribuzione" previsto da un’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro che la Assalzoo (Associazione nazionale dei produttori zootecnici) cui la Mignini & Petrini aderisce, non ha mai sottoscritto, viene evidenziato il una nota dell’azienda.

"Le stesse sigle sindacali che denunciano tale mancanza – dice l’amministratore delegato Mignini – omettono di rappresentare che tale contratto non è stato firmato perché giudicato troppo oneroso per il comparto zootecnico e, se una minoranza di aderenti ad Assalzoo ha scelto di riconoscere tali aumenti, non significa che il settore nel complesso sia nelle condizioni di farlo. Si tratta di un contratto negoziato con le grandi aziende alimentari, che, dalla pandemia prima e dalla fiammata inflattiva dopo, hanno tratto grandi benefici. La pretesa di imporre a Mignini & Petrini l’adesione totale ad uno schema messo a punto con le grandi multinazionali non è accettabile poiché si tratta di realtà non omogenee. Ci troviamo a vivere un contesto difficile, una sfida in cui serve l’apporto di tutti: scontri aspri e vertenze danneggiano tutta la comunità aziendale – aggiunge Mignini – La Mignini & Petrini è pronta a fare la sua parte per il rilancio dell’attività produttiva, ma la richiesta sindacale di consegna di un piano industriale è inaccettabile".