Perugia, 10 gennaio 2025 – Botte e minacce all’ex titolare di un pubblico esercizio presso il quale aveva prestato servizio tempo prima. Per questo un uomo di 41 anni di origine sudamericana ha ricevuto un divieto di avvicinamento nei confronti della donna. L’accusa nei suoi confronti è quella di atti persecutori, lesioni personali e possesso ingiustificato di oggetti atti ad offendere.
Dalle indagini della polizia, coordinate dalla procura di Perugia, è emerso che l'indagato ha percosso e minacciato la titolare per motivi connessi al servizio prestato, tempo prima, presso il locale. Tutto è iniziato lo scorso ottobre, quando l'uomo si è presentato nei pressi del locale e, in escandescenza, ha danneggiato la porta dell'esercizio e alcuni suppellettili. Le condotte intimidatorie sono poi proseguite qualche giorno dopo; l'uomo si è ripresentato nel locale pubblico arrivando a percuotere violentemente la donna che, nell'occasione, ha riportato lesioni personali giudicate guaribili in 6 giorni.
Nell'ultimo episodio, il 41enne è andato nel locale alla ricerca della vittima, esternando ad un avventore minacce nei confronti della donna e mostrando un coltello e dell'acido. La grave situazione ha inizialmente indotto la donna a chiedere di essere ricoverata in una struttura protetta, ma la condotta intimidatoria e il perdurante stato di ansia e timore provocatole l'hanno convinta a presentare querela in Questura. Gli accertamenti investigativi hanno dato riscontro al racconto della donna, circostanza che ha portato la Procura a richiedere l'applicazione di una misura cautelare a carico del 41enne.
II gip di Perugia, ritenendo sussistenti i gravi indizi di colpevolezza e le esigenze cautelari, ha emesso a carico dell'indagato un'ordinanza cautelare applicativa della misura del divieto di avvicinamento all'abitazione, al luogo di lavoro ed a tutti gli altri luoghi abitualmente frequentati dalla donna, con obbligo di mantenere una distanza di 500 metri. All'indagato, inoltre, è stato prescritto di astenersi da qualsiasi forma di comunicazione con la persona offesa.