Missione tra i ghiacci Sofia, scienziata a 28 anni "Al Polo per scoprire l’origine dell’universo"

La perugina è rientrata a casa dai genitori per un piccolo break prima di tornare in Antartide. "Sognavo di fare l’astronauta. Viviamo in una Stazione statunitense a -40 gradi. Mangiamo surgelati".

Missione tra i ghiacci  Sofia, scienziata a 28 anni  "Al Polo per scoprire  l’origine dell’universo"

Missione tra i ghiacci Sofia, scienziata a 28 anni "Al Polo per scoprire l’origine dell’universo"

"Avete presente quando da bambini ti chiedono cosa vuoi fare da grande: beh, io a 5 anni già rispondevo che volevo fare l’astronauta, perché ero affascinata dal cielo, dallo spazio e dalle stelle". Sofia Fatigoni non ha neanche trent’anni ed è già alla sua seconda missione scientifica in Antartide per indagare l’origine dell’universo. Perugina diplomata al classico Mariotti, laurea triennale in Fisica e la magistrale in Astrofisica alla Sapienza di Roma, ora è ricercatrice di cosmologia sperimentale per il California Institute of Technology a Pasadena. In questi giorni la scienziata è tornata a Perugia dai genitori per fare un piccolo break rigenerante, prima di risalire sulla macchina del tempo e tornare ai suoi studi sui primi istanti di vita dell’universo.

Sofia raccontaci della tua missione al Polo Sud...

"Sto lavorando al progetto Bicep Array Telescope, praticamente si sta cercando di capire cosa è successo subito dopo il Big Bang. Grazie a questo potentissimo telescopio è stato possibile fare un salto indietro nel tempo di circa 13,7 miliardi di anni fa, quando la materia non era ancora diventata stelle e galassie. Io ho progettato una parte del telescopio e con altri colleghi siamo andati ad installarlo".

Perché installare una base di ricerca proprio in Antartide?

"Perché ci serve un’atmosfera molto pulita da vapore acqueo e interferenze umane: il Polo Sud, dove stiamo mappando e studiando la radiazione cosmica di fondo, è il posto ideale".

Che posto è il Polo Sud?

"E’ il luogo più scomodo della terra. Non si ha la percezione dello spazio e del tempo. E’ come stare su Marte. Tremila metri d’altitudine, tremila metri di ghiaccio anche d’estate. Non esiste nessuna forma di vita (non ci sono neanche i batteri), il paesaggio è un mare bianco. Le temperature si aggirano intorno a meno 40° (il record è stato meno 88°). Non ci sono le fasi luci-buio, siamo sempre bardati per proteggerci dal sole e dal ghiaccio. La Stazione è degli Usa e ci sono anche basi di altri Stati, ma l’Antartide è terra di nessuno".

Come si vive a meno quaranta gradi? Cosa mangiate?

"La vita gravita intorno alla Stazione. E’ una città in miniatura dotata di mensa, palestra, piccola clinica medica, sala musica. Non usiamo i soldi. Là dentro gravitano dalle 40 alle 80 persone tra scienziati, personale tecnico e di supporto. Mangiamo surgelati. In estate, si fa per dire, arriva un elicottero che fornisce qualche prodotto fresco. Abbiamo una piccola serra “idroponica“ per una mini produzione di verdure".

Cosa fate quando non lavorate?

"Lavoriamo 12 ore al giorno. Di tempo libero ne rimane molto poco. Giochiamo a carte, facciamo un po’ di palestra, si guarda la televisione".

Internet funziona? Siete connessi col mondo?

"Pochissime ore al giorno. Siamo connessi grazie ad un satellite che però serve esclusivamente per le emergenze, come le evacuazioni mediche".

Ma al Polo Sud, cosa ti manca?

"Premesso che le missioni non durano più di due mesi, mi manca l’abitudine di andare a correre. Là riesco qualche volta, sia fuori che in palestra, ma la mancanza d’ossigeno per l’altitudine e il freddo, rendono l’attività fisica molto difficoltosa. Mi manca il verde, le piante, gli animali, infatti uno dei miei posti preferiti per leggere e rilassarmi è la piccola serra all’interno della Stazione. E ovviamente mi mancano la famiglia e gli amici".

Sofia, hai sfidato i pregiudizi, imponendoti in un settore ritenuto tipicamente maschile... Quale il tuo messaggio alle donne, in vista dell’8 marzo?

"Quando si ha un obiettivo bisogna crederci. Fare questa vita comporta rinunce. Non è uno scherzo. Quello che fa la differenza, non è il sesso, ma la passione e l’impegno".

Silvia Angelici