
Mita Medici sarà al Comunale di Todi il 24 agosto. Lo spettacolo nasce da un’idea di Silvano Spada
Todi, 14 agosto 2015 – Quando era una diciassettenne, bellissima, talentuosa e con una carriera avviata e lui un artista già affermato oltre che un irresistibile seduttore, si innamorarono ed ebbero una travolgente storia che li portò per tre anni anche a convivere, in un’epoca in cui cose del genere non erano certo all’ordine del giorno. Oggi lei, sempre fascinosa e bravissima, è la protagonista dell’omaggio che il Todi Festival rende a lui ,”Il Califfo”, Il poeta della vita e dei sentimenti scomparso nel 2009 ma forse dimenticato troppo presto. “Mita Medici canta Califano” è il titolo dello spettacolo che la vede protagonista e che debutterà il 24 agosto al Comunale di Todi (in replica il 25). Per la prima volta lei ‘porta in scena’ il Califfo...
“ Lo spettacolo - spiega l’attrice-cantante - nasce da un’idea di Silvano Spada, direttore artistico del Festival che cura anche la regia. Confesso, quando me lo ha proposto ho avuto un attimo di smarrimento, inevitabile pensare che sarebbe entrato tra teatro e musica anche il vissuto privato... Poi però ho accettato e adesso che siamo vicini alla prima mi sto veramente appassionando”.
Quali erano le vostre canzoni?
“Beh di brani con parole dedicate a me ce ne sono tante. Anche se in verità quando noi stavamo insieme ascoltavamo anche altra musica. Un pezzo molto carino che ci divertivamo a fare è “E la chiamano estate”, cantata da Bruno Martino, per noi che eravamo appassionati di mare... Può sembrare poco romantica e invece basta ascoltare bene le parole”.
Come vi siete conosciuti?
“Avevamo un amico comune: Gianni Minà. In quel periodo a Roma ci si ritrovava nei locali come il Piper che era frequentato da persone di varie generazioni. E lui, Minà, ci parlava sempre del Califfo. A me in particolare. Lo stesso faceva con Franco, parlandogli di me. Finchè un giorno ci incoriciammo in una casa discografica di Milano. Scattò subito una fortissima attrazione. Lui abitava a Milano in quel periodo. Quando io tornai a Roma anche lui si trasferi. Stavamo bene insieme. Partimmo con la convinzione di voler costruire. Poi le cose sono andate diversamente. Un giorno uscì di casa, mi disse che andava fuori, che non dovevo aspettarlo. Invece era a Roma. Lo vidi con una mia amica e un’altra donna nel ristorante dove andavamo sempre. Non dissi nulla... forse sono stata troppo impulsiva».
E dopo?
“Lui provò a riconquistarmi...Comunque - dice -abbiamo avuto una bella storia e dopo siamo rimasti amici. Non succede sempre. Spesso gli ex si dicono delle cose terribili....Abbiamo avuto percorsi diversi poi. Ma quando ci incontravamo casulamente era sempre una gioia”.
Cosa ricorda in particolare del Califfo?
“Il sorriso, l’ironia e la capacità di sorprendere piacevolmente. Era dolcissimo Franco. Traspare anche dalla poesia delle sue canzoni. Era un generoso. E comunque la differenza di età, io avevo 17 anni, non si sentiva. Lui aveva una fanciullezza naturale che ci avvicinava...”.
Oggi canta le sue canzoni...
“E’ meraviglioso. Sono un’attrice ma il mio desiderio era essere una rock star. Mi sono rimessa a studiare. Oggi canto sì, ma da attrice, perchè questo - sottolinea -, è uno spettacolo teatrale. E in un contesto meraviglioso come Todi è ancor più appassionante, coinvolgente”.
Ci sarà poi una tournée?
“Abbiamo già delle richieste. Mi auguro di si. E’ anche giusto. Ci sono spettacoli, ne ho fatto anche uno su Alda Merini, che aiutano a conoscere e ricordare personaggi, poeti straordinari. Franco è uno di questi. Tra l’altro nello spettacolo si sentirà anche la sua voce”.
Immagini sullo sfondo di voi insieme?
“No. E’ un priivato che non nascondo, altrimenti non avrei accettato di fare questo spettacolo, ma che non va esibito...”.