Mobili Italia, concordato preventivo. La parola adesso passa al Tribunale

Spoleto, il giudice deve decidere la procedura con continuità aziendale. In ballo quaranta posti di lavoro

Mobili Italia, concordato preventivo. La parola adesso passa al Tribunale

Mobili Italia, concordato preventivo. La parola adesso passa al Tribunale

La città non può assolutamente permettersi di perdere altri 40 posti di lavoro. È l’opinione comune dei rappresentanti sindacali di Fillea Cgil e Feneal Uil che, insieme ai lavoratori della Italpoltrone Stile, manifestano la propria preoccupazione in merito ai provvedimenti che potrebbero essere assunti nei confronti della società Mobili Italia da parte del Tribunale di Spoleto. L’azienda, in liquidazione dal 2021, ha avviato le procedure per aderire al concordato preventivo e, dopo una serie di rinvii, la parola passa al giudice. "Dalle decisioni del tribunale – scrivono i sindacati – l’attività aziendale potrebbe venir meno nell’eventualità di un mancato accoglimento del piano e della proposta concordataria in continuità aziendale". I quaranta lavoratori impiegati direttamente, con le loro famiglie, si ritroverebbero privi di occupazione e di stipendio, sino a oggi regolarmente percepito in virtù anche del buon andamento dell’azienda subentrata. La Italpoltrone Stile di San Martino in Trignano è uno dei fiori all’occhiello dell’artigianato di qualità non solo a livello locale ma nazionale. Divani e poltrone di altissima qualità arredano i migliori hotel di città come Parigi o Montecarlo. Un’ azienda di tradizione familiare che rappresenta un vanto per l’imprenditoria locale. A pagare le conseguenze di un mancato accoglimento del concordato sarebbero anche i lavoratori dell’indotto.

"Si confida quindi nella sensibilità del Tribunale di Spoleto – concludono perciò i sindacati –, fiduciosi di una positiva, ponderata e saggia definizione, vista anche la stabilità dell’attività artigianale sin qui svolta ininterrottamente per oltre quarant’anni, con i suoi connessi ed inscindibili valori sociali e imprenditoriali di riverbero e rilevanza per il territorio spoletino". Un territorio, quello spoletino che, come ricordano i rappresentati sindacali, è alle prese già da diversi anni con un drastico calo del livello occupazionale. In breve tempo il sistema imprenditoriale cittadino si è “disintegrato“. Hanno chiuso nell’ordine La Minerva, la Pozzi, la Panetto e Petrelli e in ultimo anche il cementifico di Sant’Angelo in Mercole. Centinaia di posti di lavoro in meno che pesano anche sul commercio. Ad oggi la principale risorsa occupazionale di Spoleto è il turismo. L’amministrazione comunale sta lavorando per portare in città una serie di start up che potrebbero facilitare le politiche occupazionali.