SARA MINCIARONI
Cronaca

Molesta una ragazza sul bus poi estrae un'arma e semina il panico

L’uomo si è poi scagliato contro gli amici della giovane

Momenti concitati. Anche la polizia ha avuto il suo daffare per bloccare l’uomo

Perugia, 7 febbraio 2022 - Quando è stata molestata sull’autobus il gruppo di amici l’ha difesa. Una storiaccia che sembrava finita e invece l’incubo era appena iniziato: l’aggressore è tornato con una sega da faleganme in mano seminando il panico. L’incredibile disavventura per dei giovanissimi perugini è partita sabato sera intorno alle 22 lungo la linea Perugia-Resina.

Nel gruppetto, circa una decina tutti tra i 17 e i 19 anni, c’è una ragazza. Stanno tornando a casa dopo una serata in centro e hanno preso l’autobus alla fermata Pincetto. Sul mezzo pubblico viaggia anche un altro passeggero, un uomo italiano sui 45 anni, che inizia a dare fastidio alla ragazza. Attenzioni non gradite, che fanno scattare la difesa del gruppo. Ne nasce un parapiglia dentro il pullman, tanto che il conducente è costretto ad accostare in zona Sant’Erminio e chiamare la polizia. Sono minuti che sembrano durare una eternità.

Le porte del mezzo si aprono e l’uomo scende di corsa e scappa. La giovane si sente male, l’autista chiama anche l’ambulanza. La ragazza ha una crisi di panico, è asmatica e non ha con sé il nebulizzatore. E’ l’autista di Busitalia a prendersi cura di lei, la ragazza gli sviene letteralmente tra le braccia. La adagia a terra sul marciapiede con uno zaino sotto la testa per farla riprendere. Sono tutti ignari del fatto che il peggio deve ancora avvenire. Iniziano a sentire delle grida, sempre più forti che si avvicinano.

E’ l’aggressore che tornato indietro a grandi falcate gli si avvicina urlando; bestemmia, grida frasi senza senso: in mano ha una sega da falegname. I giovani sono terrorizzati, l’autista guadagna tempo… quello necessario perché in lontananza si sentano le sirene delle volanti. Gli agenti scendono al volo ed entrano in azione ma l’uomo si scaglia anche contro di loro. Riescono a bloccarlo e a sfilargli l'arma.  

L’aggressore ormai è neutralizzato ma completamente in preda all’ira "la sega è di mio padre la rivoglio! Fatemi una foto". Grida al gruppo di ragazzi che riprendono la scena con i loro cellulari. L’uomo viene portata via. La giovane è già stata presa in cura dai medici del 118 nel frattempo arrivati sul posto. La scena è illuminata solo dalle luci blu dei lampeggianti. Il gruppo viene invitato a risalire sull’autobus e scortato da una volante il mezzo si rimette in marcia ma stavolta si cambia fermata: il capolinea è la Questura di Perugia dove tutti devono raccontare il terrore passato davanti ai loro occhi. E - ritengono i poliziotti - anche impressionato nei frame dei telefonini e delle telecamere di zona.

Tutto materiale che in queste ore verrà visionato nell’ambito degli accertamenti che porteranno l’autorità giudiziaria pronunciarsi nei confronti dell’uomo, già identificato. L’ultimo atto della drammatica notte sono i genitori che spaventati e increduli raggiungono la Questura per recuperare i propri figli e - finalmente - riportarli a casa.