CRISTINA CRISCI
Cronaca

Montedoglio, la diga supera l’esame: "Bacino al massimo, ora è sicuro"

Sopralluogo dei tecnici nell’invaso rafforzato dopo il crollo di 15 anni fa. Via ai rilasci d’acqua controllati

La diga di Montedoglio sul fiume Tevere ha raggiunto il livello massimo

La diga di Montedoglio sul fiume Tevere ha raggiunto il livello massimo

Il percorso di collaudo della diga di Montedoglio, una delle più grandi d’Europa iniziò nel lontano 1989 ed è finito ufficialmente lunedì 24 marzo 2025 con l’esito positivo della visita della commissione di collaudo, che ha accertato il "corretto comportamento dell’intera struttura". L’invaso da 10 giorni è al massimo regime. In gergo tecnico i cicli di invasi sperimentali e di correlati svasi condotti dall’Ente Acque Umbre Toscane in queste settimane hanno conosciuto l’avvio della fase finale col raggiungimento -il 13 marzo scorso- della quota massima di 393,60 metri sul livello del mare. Da questo momento sono partite una serie di procedure e misurazioni per certificare la tenuta e la sicurezza dell’invaso, in parte ricostruito dopo il crollo di 15 anni fa. Lunedì la commissione speciale ha acquisito l’intera documentazione prodotta da Eaut e ha constatato "il corretto comportamento dello sbarramento e delle strutture ricostruite dello scarico di superficie", permettendo così di procedere verso un traguardo di portata storica per l’invaso di Montedoglio. Da adesso in poi, constatato il buon funzionamento dell’intera struttura, la quota delle acque sarà abbassata con "scarichi controllati" fino a 391 metri per un’ulteriore relazione sullo stazionamento a tale quota.

Nel frattempo la commissione di collaudo avrà sei mesi di tempo per redigere il certificato relativo al comportamento di tutte le opere della struttura, con i dati raccolti dal 1989 a oggi. Tale certificato sancirà l’entrata in regolare esercizio della diga. "La conclusione del collaudo tecnico – commenta il presidente di Eaut Simone Viti – è un motivo di particolare soddisfazione per il raggiungimento di un traguardo storico, frutto di molti anni di lavoro". Una storia non facile, quella della diga di Montedoglio, che aveva subito una brusca interruzione nel dicembre 2010 a causa del cedimento di tre conci del muro di sfioro; evento che aveva poi comportato 8 anni di sequestro giudiziario delle aree, altri 2 anni per la successiva gara d’appalto-affidamento dei lavori e da ulteriori 2 anni per la ricostruzione. Nell’ultima visita, la commissione era formata da un pool di esperti: gli ingegneri Ernesto Reali e Valter Pascucci della commissione di collaudo con Thomas Cerbini (responsabile della diga), Angelica Catalano (direzione generale per le dighe del Ministero), Vincenzo Chieppa, Paolo Checcarelli e la geologa Rita Salvucci oltre che dell’ingegner Viti, presidente di Eaut. Cristina Crisci