
L’ambulanza ha trasportato la 79enne d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale
Perugia, 14 maggio 2021 - E’ arrivata al pronto soccorso del Santa Maria della Misericordia in fin di vita, in seguito a complicazioni avvenute durante un intervento all’anca all’interno della Clinica Lami di Perugia ma Mariella S. , perugina di 79 anni non ce l’ha fatta e adesso il figlio ha presentato denuncia al posto fisso di polizia dell’ospedale chiedendo di far luce sulle cause del decesso e su eventuali responsabilità dei medici che si sono occupati della madre. La famiglia è assistita dall’avvocato Piergiorgio Di Giuseppe. Il pubblico ministero Manuela Comodi ha disposto l’autopsia che potrebbe essere svolta già domani dal dottor Sergio Scalise e dal collega Peris.
L’episodio si è verificato lo scorso 10 maggio all’interno della struttura sanitaria: secondo quanto emerso la donna era già stata sottoposta a un intervento all’anca due anni prima ma, in seguito ad alcune complicazioni, era stata visitata da un ortopedico perugino che le aveva consigliato il nuovo intervento per risolvere la situazione. Di lì il ricovero in Clinica l’8 maggio e l’operazione il 10. Ma, nel pomeriggio – secondo l’iniziale ricostruzione – i medici della casa di cura avevano allertato il 118. Mariella era arrivata al Santa Maria della Misericordia con i parametri vitali compromessi. Di lì il decesso della donna, per cause ancora da chiarire e la successiva denuncia dei familiari.
Gli investigatori, su ordine del pm, hanno già sequestrato la cartella clinica dell’anziana e, nel fascicolo avviato per omicidio colposo ci siano già i nomi di due medici che l’hanno operata, per svolgere l’autopsia con le garanzie del diritto di difesa.
A gennaio scorso una 28enne, Ioana Lingurar, residente a Colle San Paolo era invece morta in ospedale, trasportata d’urgenza da Villa Fiorita dove doveva essere sottoposta a un intervento chirurgico all’anca per l’innesto di una cartilagine. Un’operazione programmata da tempo definita routinaria - in artroscopia -, per cui era stata sottoposta solo ad anestesia locale. Due gli indagati – chirurgo e anestesista – e una vicenda ancora tutta da chiarire. Il deposito della relazione medico legale è attesa per fine mese. Eri.P.