REDAZIONE UMBRIA

Morte di Davide Piampiano. Il pm nega il patteggiamento e chiede il processo per Fabbri

Assisi, l’uomo è accusato di omicidio colposo aggravato dalla previsione dell’evento. Ma i legali della famiglia del giovane torneranno a invocare la volontarietà con dolo eventuale.

Davide Piampiano

Davide Piampiano

Il pm di Firenze, Lorenzo Boscagli, non ha accolto la richiesta di patteggiamento per Piero Fabbri che, giusto due anni fa – era l’11 gennaio 2023 –, esplose il colpo di fucile che uccise Davide Piampiano, 24 anni, durante una battuta di caccia sul Subasio. Vicenda per la quale Fabbri, 57 anni, dopo l’arresto con l’ipotesi di omicidio volontario con dolo eventuale contestata dalla Procura di Perugia, era stato scarcerato e si era visto riqualificare il reato in omicidio colposo con l’aggravante di aver commesso il fatto nonostante la previsione dell’evento.

È emerso anche che lo stesso pm, oltre a non aver accolto, almeno per il momento (l’istanza si può reiterare), il patteggiamento richesto dall’avvocato Luca Maori, legale di Maori, avrebbe fatto al gip l’ istanza di rinvio a giudizio, che porterà alla fissazione dell’udienza preliminare dove i legali di Fabbri e della famiglia di Davide Piampiano indicheranno le strade da percorrere e le richieste.

Avvocati della famiglia del ragazzo ucciso - Franco Matarangolo, Giovanni Flora e Francesco Maresca - che, già in passato, avevano espresso forti perplessità riguardo al capo di imputazione individuato e per il quale daranno battaglia; sulla scorta anche degli elementi tecnici emersi durante le indagini e soprattutto a seguito delle perizie puntando a configurare l’ipotesi dell’omicidio volontario con dolo eventuale.

Nell’avviso di conclusione indagini il pm fiorentino Boscagli non aveva mancato di evidenziare, tra l’altro, il fatto che la morte di Davide per mano di Fabbri era avvenuta "per colpa, consistita in imprudenza, negligenza, imperizia" e che lo sparatore, cacciatore provetto, consapevole della presenza del giovane "contravveniva alle basilari misure cautelari prudenziali in ambito venatorio".

Maurizio Baglioni