FOLIGNO - Manca ancora la certezza sulle cause della morte di Marica Remoli, la 36enne giornalista ed esperta di comunicazione, venuta a mancare la scorsa estate dopo un ricovero in ospedale. La Procura di Spoleto aveva aperto un fascicolo e disponenado l’autopsia, effettuata lo scorso 2 agosto: era stato certificato che la morte della ragazza era imputabile a un’embolia polmonare. A quel punto però, per accertare la causa del fenomeno e vederci chiaro, si è cercato di andare più a fondo, affidando a un medico legale, che si è avvalso del contributo di uno specialista cardiologo, il compito di redigere un elaborato che spiegasse a cosa potesse essere attribuita l’embolia. Il problema è che il professionista doveva consegnare la propria relazione entro 6 mesi, scaduti il 31 dicembre. Il termine è passato, comprensivo di proroga, e la famiglia della ragazza, rappresentata dall’avvocato Marco Buccilli, inizia a essere preoccupata per l’attesa e per l’esito del documento, che dovrebbe dare definitivamente un motivo all’embolia. Il fascicolo è ancora senza indagati. Marica è morta a casa, due giorni dopo essere stata dimessa dall’ospedale di Foligno, dove era stata ricoverata per 21 giorni. Marica Remoli aveva mosso i primi passi dalle colonne dei quotidiani locali e poi aveva iniziato sempre di più a lavorare nella comunicazione, creando un blog di moda come fattyfair.wordpress.com e organizzando eventi. Poi il trasferimento in Olanda per tre anni e il ritorno in Umbria.
CronacaMorte di Marica Remoli, manca la consulenza. L’obiettivo è capire le cause dell’embolia polmonare