Morte di Nicola Romano: "L’indagine non è chiusa"

Non si arrende la famiglia del 26enne trovato cadavere nel 2013. La sorella. Chiara: "Abbiamo presentato nuovi elementi, aspettiamo che fissino l’udienza".

Morte di Nicola Romano: "L’indagine non è chiusa"

Non si arrende la famiglia del 26enne trovato cadavere nel 2013. La sorella. Chiara: "Abbiamo presentato nuovi elementi, aspettiamo che fissino l’udienza".

"L’indagine sulla morte di mio fratello non è stata chiusa in maniera definitiva e nessuno ha decretato in maniera ufficiale che il suo decesso sia avvenuto per overdose". Chiara, la sorella di Nicola Romano, trovato cadavere in un appartamento a Perugia il 17 agosto del 2013, non ci sta e, con la sua famiglia, non si arrenderà finché non sarà fatta chiarezza sulla fine di suo fratello. "A giugno abbiamo ricevuto una nuova richiesta di archiviazione che è pendente, ma noi ci siamo già opposti – dice Chiara –. Il punto è: dati gli anni passati, il lavoro non fatto dalla Procura nel 2013 e la distruzione dei reperti, la Procura generale ci ha fatto sapere che non può dare un seguito concreto alle indagini. Non hanno né confermato né eliminato l’ipotesi di overdose. Ma la richiesta di archiviazione non è un atto ’tombale’: ci dice che nonostante i dubbi, nonostante i quesiti ai quali non c’è una risposta, rimane il dubbio dell’omicidio e non c’è nessuna dimostrazone che mio fratello sia morto di overdose. Purtroppo, però, a oggi non è stato possibile dimostrare che si è trattato di omicidio. La Procura generale ha lavorato – sottolinea ancora Chiara Romano –, ma ora le indagini sono a un punto morto e non riescono ad andare avanti. Noi, però, abbiamo già depositato un’istanza di opposizione all’archiviazione con dei nuovi elementi e stiamo aspettando che ci fissino la data della nuova udienza. Non ci arrenderemo finché sulla morte di Nicola non si saprà la verità e non verrà fatta giustizia".