
La scena del tragico incidente (Crocchioni)
Perugia, 19 maggio 2021 - Non ci sono praticamente tracce di frenata sull’asfalto: nel punto in cui le due auto si sono scontrate, si vede a occhio nudo l’assenza di segni di pneumatico. E lo hanno rilevato anche gli uomini della la Municipale di Corciano. Via Alcide De Gasperi il giorno dopo. Molte le auto che rallentano per osservare, curiosare e cercare di capire cosa possa essere accaduto. Come la piccola Priscilla Brugnami, 5 anni di Capocavallo, abbia perso la vita nello schianto mentre era nell’auto con la mamma, Giovanna Di Grazia, 46 anni, ricoverata ora nel reparto di Sub Intensiva dell’Ospedale di Perugia. La Fiat Punto in cui viaggiava la donna con la piccola, si è scontrata frontalmente con la Skoda, condotta da un 19enne perugino e che aveva al fianco una ragazza, sempre di Perugia di 17 anni. Loro procedevano in direzione Capocavallo, mentre mamma e figlia si dirigevano verso Migiana-Corciano. Di sicuro c’è il frontale tra i due mezzi con quello condotto dal giovane finito nella corsia opposta a quella di marcia. Ma come sia accaduto è ancora tutto da chiarire. Distrazione? Velocità eccessiva? L’impatto è stato violentissimo, lo stato in cui sono ridotte le due auto lo testimonia senza alcun dubbio. E non va neanche dimenticato che la Provincia ha fissato un limite di 40 chilometri orari (con divieto di sorpasso per gli autocarri), perché la sede stradale è stretta e piena di dossi e curve. Proprio in prossimità di uno dei dossi, all’incrocio con via Seradino (la strada sterrata che porta dentro monte Malbe) è avvenuto l’impatto. E chi arriva da Migiana non riesce a vedere chi proviene in senso opposto. Senza contare che dopo quel dosso c’è una curva che tira a sinistra e che se presa ad alta velocità risulta molto, molto pericolosa. Al momento non c’è comunque alcun riscontro sul fatto che l’incidente possa essere stato causato dall’improvvisa comparsa di un animale selvatico sulla strada (si è parlato di un cinghiale) e dalla manovra di una delle auto per schivarlo. Gli uomini della Municipale, coordinati dal comandante Marco Maccari, non ha avuto né riscontri né raccolto testimonianze in merito. E una volta arrivati in ospedale ai conducenti delle due automobiili sono stati effettuati l’alcol test e il drug test, rilievi che – va detto – quando ci sono incidenti di questa gravità scattano d’ufficio e i cui esiti comunque ancora non si conoscono. Come un atto d’ufficio è l’informazione di garanzia nei confronti della 46enne, madre di Priscilla e del giovane perugino che guidava la Skoda. Al vaglio anche i telefoni cellulari dei due conducenti. Tra gli aspetti da chiarire quello di chi ha spostato la bambina dall’auto (sulla quale oggi verrà effettuata l’autopsia). Secondo i primi accertamenti infatti, la piccola era stata adagiata a terra (e c’era anche il seggiolino) per essere soccorsa e non perché sia stata sbalzata fuori dall’abitacolo. Tutti elementi ancora da chiarire per una tragedia che ha letteralmente sconvolto una regione intera.