ANNALISA ANGELICI
Cronaca

Morì a 17 anni dopo la chemio, c’è un’altra perizia: "La mucosite fu fatale"

I genitori di Alex Mazzoni non si arrendono e, in attesa della decisione del gip sull’opposizione all’archiviazione, hanno un nuovo documento da mettere agli atti

Alex Mazzoni morto a 17 anni dopo alcuni cicli di chemioterapia. I genitori: "Vogliamo la verità"

Alex Mazzoni morto a 17 anni dopo alcuni cicli di chemioterapia. I genitori: "Vogliamo la verità"

Perugia, 22 giugno 2024 – Sono trascorsi quasi due mesi dall’udienza davanti al gip per l’opposizione alla richiesta di archiviazione dell’inchiesta sulla morte di Alex Mazzoni, deceduto in ospedale, a Perugia, l’11 marzo del 2020 dopo alcuni cicli di chemioterapia, i ndicati come necessari per curare la leucemia linfoblastica a cellule B. Otto medici sono indagati per omicidio colposo. Il giudice, Angela Avila, si era riservato la decisione. "Siamo felici che si prenda tutto il tempo necessario – dicono Stefano ed Elena, genitori di Alex –. Intanto noi andiamo avanti, non ci fermiamo. Vogliamo giustizia per nostro figlio e vogliamo che sia chiarita la causa reale della morte del nostro ragazzo".

La richiesta di archiviazione era stata presentata dalla Procura della Repubblica nel marzo 2021. Una richiesta alla quale i familiari del 17enne si sono opposti, da subito, con tutte le forze e continuano a farlo. Tanto che hanno già pronta una nuova perizia da mettere agli atti. "Un primario dell’ospedale Careggi di Firenze – sottolineano ancora i genitori di Alex –, un radiologo interventista, ha esaminato tutta la documentazione a disposizione e attesta che Alex non aveva nessuna malattia congenita, che non soffriva angiodisplasia, ma che è deceduto per mucosite chemioindotta".

Allo stesso risultato, cioè che il 17enne non era affetto da angiodisplasia così come sostenuto dai periti del giudice, era arrivato anche il direttore del reparto di Diagnosica per immagini di un ospedale marchigiano. "Anche in questo caso è emerso che Alex non aveva alcuna patologia congenita, ma una fortissima mucosite chemioindotta che gli ha procurato le ulcere e le emorragie che gli sono state fatali", dicono ancora Stefano ed Elena Mazzoni.

Dall’altra parte, gli specialisti chiamati dal gip sottolineano che "la condotta dei sanitari ematologi che ebbero in cura il giovane Alex Mazzoni risulta esente da criticità sia nel corso dell’iter diagnostico che terapeutico della patologia di base che delle complicanze. Non si ravvisano profili di imperizia, imprudenza o negligenza nel corso del travagliato percorso clinico del paziente".

"Noi vogliamo solo la verità – è l’appello dei genitori –, vogliamo sapere perché il nostro Alex è morto a soli 17 anni".

AnnA