Assisi (Perugia), 29 gennaio 2023 - - L'avvocato Delfo Berretti rinuncia all'incarico di difensore di Piero Fabbri, accusato di omicidio nell'indagine sulla battuta di caccia ad Assisi nella quale è morto Davide Piampiano. La decisione - in base a quanto risulta all'Ansa - è stata presa per questioni di opportunità legate ai rapporti con la famiglia della vittima e sarà formalizzata lunedì mattina.
Intanto è stato trasmesso dal gip di Perugia (che ha disposto la misura cautelare) alla Procura di Firenze il fascicolo, nel quale si ipotizza l'omicidio volontario con dolo eventuale. La madre di Piampiano è infatti giudice onoraria e quindi il codice prevede che a occuparsi del caso debbano essere i magistrati toscani.
Il giudice del capoluogo umbro fisserà ora l'interrogatorio di garanzia poi l'intero procedimento finirà a Firenze. Si delinea nel frattempo il quadro accusatorio nei confronti di Fabbri, in carcere, che il giovane morto considerava un 'secondo padre'.
Nelle immagini della piccola telecamera che portava nel cappellino, per poi condividere le immagini sui social, si vede Piampiano con entrambe le mani occupate, il telefono cellulare in una e un localizzatore Gps nell'altra. Poi uno sparo, l'arrivo di Fabbri, che gli dice "ma cosa ti ho fatto", con il fucile e gli ultimi minuti di vita del giovane colpito al petto da proiettile calibro 12. Tra gli elementi d'accusa per l'arrestato anche il fatto che all'arrivo dei soccorsi non avesse invece né la giacca né il fucile da caccia.
Poi una telefonata fatta all'altro giovane impegnato nelle battuta nella quale dice che "Davide si è sparato al petto" mentre dall'autopsia è emerso che il colpo era stato esploso da lontano. È stato proprio il comportamento di Fabbri a far ipotizzare l'omicidio volontario. L'uomo infatti è accusato di avere cercato di depistare le indagini e soprattutto di avere omesso "di chiamare tempestivamente" i soccorsi.