Morto in bici a San Vito . La parola alle telecamere

Passignano, i carabinieri stanno visionando i filmati della videosorveglianza di un’azienda vicina al luogo della tragedia. La comunità è sotto choc.

Morto in bici a San Vito . La parola alle telecamere

Tragico schianto: Maurizio Lovari ha perso la vita mentre andava in bici

Sono al vaglio dei carabinieri i filmati delle telecamere di sorveglianza dell’azienda che nella frazione di San Vito potrebbero aver immortalato gli ultimi istanti di vita di Maurizio Lovari. I militari della stazione di Passignano coordinati dal capitano Luca Battistella, comandante della compagnia di Città della Pieve, hanno già chiesto di acquisirli per visionare i frame registrati intorno alle 17 di sabato quando la bicicletta del 72enne cortonese ha impattato fatalmente contro il portellone posteriore della Jeep Renegade di un 80enne perugino che – stando alle prime ricostruzioni – si trovava ferma, con le quattro frecce accese, lungo il bordo strada. Un punto in cui sicuramente non poteva essere effettuata una sosta, ma non basta questo a spiegare come mai il ciclista che proveniva da Passignano in direzione Torricella, non sia riuscito ad evitare l’impatto, se pure la strada in quel tratto compia una leggera semicurva in discesa il campo visivo doveva essere abbastanza libero da permettergli di superare l’ostacolo. Intanto ieri, come anticipato, il magistrato di turno ha conferito l’incarico per lo svolgimento degli accertamenti medico-legali, che dovrebbero essere eseguiti nella giornata di domani al fine di chiarire se la vittima possa essere stata colta da un malore poco prima dell’impatto.

Elementi fondamentali per definire le circostanze del decesso. Sono invece già stati sentiti, dai militari i testimoni che sabato pomeriggio si trovavano sulla scena dell’incidente, descrivendo la scena del ciclista che impatta sul portellone della jeep già ferma sul ciglio della strada. Resta comunque l’iscrizione tecnica al registro degli indagati per l’anziano alla guida del fuoristrada (mezzo sotto sequestro) per il reato di omicidio stradale. Intanto la comunità cortonese è ancora sotto choc. La morte di Lovari arriva come un pugno nello stomaco ad Ossaia, frazione dove risiedeva da sempre. In tanti si stanno stringendo al dolore della famiglia affidando a uno scatto e a un pensiero sui social la propria partecipazione.