Dall’Umbria al cuore di Roma per una straordinaria operazione culturale e promozionale nel nome di San Francesco. Nella Sala Capitolare di Palazzo della Minerva, sede della Biblioteca del Senato, è stata inaugurata ieri la mostra “San Francesco, tra Cimabue e Perugino. Nel Giubileo con il Cantico delle Creature“, promossa dal Senato in collaborazione con il Ministero della Cultura e i Musei Nazionali di Perugia – Direzione regionale Musei nazionali Umbria, che ne cura progetto scientifico e organizzazione.
La preziosissima ’Chartula’, pergamena tra le più importanti reliquie di San Francesco, scritta di suo pugno nel 1224 dopo l’impressione delle stimmate, e l’effige del Santo dipinta da Cimabue sono i due capolavori e prestiti d’eccezione che insieme alle opere di alcuni tra maggiori pittori del Medioevo e Rinascimento (Perugino su tutti) scandiscono un percorso ricco di bellezza, stupore e meraviglie che vede il Cuore Verde protagonista nelle celebrazioni per il Giubileo, grazie a una rete di collaborazioni e intrecci tra le principali realtà del territorio, il Sacro Convento di Assisi, la Provincia Serafica di San Francesco, il Comune di Terni, il Comitato per le Celebrazioni francescane del 2026, la Fondazione Perugia e la Fondazione Carit.
"E’ un evento del territorio e l’Umbria si è messa a disposizione" dice il direttore dei musei regionali Costantino D’Orazio, curatore della mostra con Veruska Picchiarelli, emozionato e orgoglioso nell’affollatissima inaugurazione.
Il taglio del nastro è del presidente del Senato, Ignazio La Russa: ribadisce l’importanza dell’evento e ricorda che "San Francesco con il suo peregrinare per i sentieri d’Italia ha anticipato i pellegrini che accorrono a Roma per il Giubileo, un caposaldo per la crescita dell’umanità". La mostra, aggiunge il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi (assente il ministro Giuli per motivi di salute), "è un viaggio nella storia dell’arte e l’Umbria è l’orizzonte storico-artistico di un evento che celebra uno dei suoi cittadini più illustri". Monsignor Rino Fisichella ricorda che "la mostra anticipa di pochi l’apertura della Porta Santa" e lancia lo slogan “Il Giubileo è cultura“. "Perché lo spirito crea e mantiene la cultura, la bellezza è fonte d’amore". Tra i presenti la presidente della Regione Stefania Proietti e la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi.
“San Francesco, tra Cimabue e Perugino“ si snoda tra opere d’arte straordinarie che raccontano un ideale percorso di sviluppo dell’iconografia di San Francesco, tra Medioevo e Rinascimento, esaltando il suo ruolo nella definizione dell’identità italiana. Si parte dai due prestiti in via eccezionale: dal Sacro Convento viene la “Chartula“, con il ’Tau’, la firma del Santo, impresso su un lato, esposta in un reliquario d’argento del Seicento. Dal Museo della Porziuncola arriva il San Francesco dipinto da Cimabue, utilizzando la tavola che secondo la tradizione servì da copertura per la cassa di legno dove fu tumulato il santo. Partendo da questi oggetti sacri, il percorso prosegue con altri sette capolavori.
La Galleria Nazionale offre due opere del Perugino, che più volte si misurò con la volontà di dare un volto al santo: il “Gonfalone della Giustizia“ (uno dei maggiori capolavori conservati nel museo) e la “Pala dei Cinque Santi“. E poi lo “Sposalizio mistico di santa Caterina“ di Benozzo Gozzoli proveniente dal Museo “Aurelio de Felice” di Terni e la “Pietà“ di Niccolò di Liberatore e Lattanzio di Niccolò, in prestito dalla Fondazione Perugia. Chiudono l’itinerario altri tesori dalla Galleria, opere di Taddeo di Bartolo, Nicolò del Priore e il Maestro di Paciano. Tutto è esposto in teche, con allestimento offerto da Grafox. La mostra si può visitare fino al 2 marzo, dal lunedì al venerdì (10-13 e 15-18) con ingresso libero e alcune aperture straordinarie nei festivi.