Motori nei sentieri, esplode il caso. Ben 23 sindaci scrivono alla Tesei: "Quella norma va subito sospesa"

Lettera di 23 primi cittadini alla Giunta: "La sua entrata in vigore crea problemi nei nostri territori". L’emendamento nel bilancio della Regione prevede i divieti solo se verranno subito apposti i cartelli. .

Motori nei sentieri, esplode il caso. Ben 23 sindaci scrivono alla Tesei: "Quella norma va subito sospesa"

Motori nei sentieri, esplode il caso. Ben 23 sindaci scrivono alla Tesei: "Quella norma va subito sospesa"

Lettera aperta di 23 sindaci ai vertici della Regione – presidente Donatella Tesei e gli assessori, Roberto Morroni e Paola Agabiti, e dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, il presidente Marco Squarta –, sulla questione della liberalizzazione ai veicoli a motore nella viabilità minore dei boschi (modificazioni all’articolo 7 della Legge Regionale 19 novembre 2011, n. 28), affinché la norma venga sospesa.

La lettera è firmata dai sindaci dei Comuni di Allerona, Assisi, Baschi, Castel Viscardo, Castiglione del Lago, Città di Castello, Corciano, Costacciaro, Fossato di Vico, Guardea, Gubbio, Montecchio, Monte Santa Maria Tiberina, Montecchio, Narni, Paciano, Pietralunga, San Giustino, San Venanzo, Scheggia e Pascelupo, Sigillo, Spello e Spoleto. I primi cittadini segnalano "le gravi conseguenze del provvedimento approvato nell’ambito della sessione di bilancio 2024-2026 della Regione Umbria" e chiedono quindi "di sospendere l’entrata in vigore della previsione de quo, e di concordare tempi e risorse economiche adeguate affinché i Comuni non vengano messi in difficoltà per adeguarsi alla nuova normativa".

"Con l’approvazione dell’emendamento a firma della consigliera Puletti - si legge nella lettera dei 23 sindaci umbri - infatti, si limita il divieto di transito ai veicoli a motore nei sentieri, mulattiere, viali parafuoco e piste di esbosco e di servizio ai boschi e pascoli, solo se nella viabilità in questione sono esposti i cartelli recanti tale divieto. Appena la suddetta normativa entrerà in vigore, visto che la segnaletica richiesta non è stata posta in opera, tutta la viabilità minore dei nostri territori diverrà di fatto percorribile dai veicoli a motore". Insomma, quell’emendamento che sembrava innocuo e che molti consiglieri non avevano neanche notato, ha creato il primo caso politico regionale del 2024.

"Per impedire che ciò avvenga – aggiungono i sindaci preoccupati –, in particolar modo con riferimento alla viabilità principalmente utilizzata dal turismo slow, legato alla sentieristica religiosa e naturalistica che caratterizza la nostra regione le nostre amministrazioni dovranno, in tempi estremamente brevi, investire risorse di cui non dispongono per le manutenzioni dei tratti di competenza comunale, nonché dotarsi di tabelle i cui contenuti – concludono i prim i cittadini – non sono stati ancora definiti dal legislatore regionale".