REDAZIONE UMBRIA

Muore in casa, l’ombra della droga

La tragedia a Po’ Bandino, il cinquantenne pugliese oggi avrebbe preso servizio al suo nuovo lavoro

Sperava in un nuovo inizio, che non è mai arrivato. Oggi avrebbe preso servizio al suo nuovo lavoro, in una città lontano dalla sua terra d’origine e invece ieri pomeriggio il suo corpo privo vita è stato rinvenuto nel pomeriggio di ieri nell’appartamento da poco tempo preso in affitto a Po’ Bandino di Città della Pieve. Una morte su cui i carabinieri di Città della Pieve stanno svolgendo diversi accertamenti ma su cui si leva sinistro lo spettro della droga. Nell’appartamento dove è stato rinvenuto il corpo infatti gli inquirenti hanno sequestrato anche diverso materiale che porterebbe dritto verso l’ipotesi dell’overdose da sostanze stupefacenti. Sul posto i militari dopo i primi rilievi del caso hanno atteso anche l’arrivo del medico legale Sergio Scalise Pantuso che ha proceduto ad una prima osservazione del corpo e della scena, e il magistrato di magistrato di turno Gianpaolo Mocetti ha disposto che il corpo fosse trasferito all’obitorio di Perugia dove con ogni probabilità nelle prossime ore verrà dato mandato per l’esecuzione dell’autopsia e dei rilievi tossicologici. Stando alle prime informazioni sembrerebbe che il 50enne, originario della Puglia, fosse arrivato a Città della Pieve da poco tempo, prendendo in affitto un appartamento nella frazione vicina alla Toscana. Proprio in Toscana la vittima aveva trovato lavoro, un posto da muratore che da oggi avrebbe forse segnato l’inizio della nuova vita. E invece a quel lavoro l’uomo non è mai arrivato, dopo un paio di giorni che i vicini non hanno avuto sue notizie, che non lo vedevano uscire di casa malgrado la sua auto fosse regolarmente parcheggiata davanti casa, hanno dato l’allarme.

Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco e una pattuglia dei carabinieri. Una volta forzata la porta ed entrati in casa i pompieri hanno fatto la drammatica scoperta. Il corpo dell’uomo giaceva ormai provo di vita con i segni, inequivocabili, di un recente consumo di droga. Ma la causa del decesso dovrà essere appurata dagli esami e dagli accertamenti medico legali. Intanto procedono le indagini da parte dei militari della compagnia pievese, si vagliano gli ultimi contatti dell’uomo. Verifiche sono in corso anche attraverso l’esame del telefono cellulare della vittima da cui potrebbero emergere particolari rilevanti rispetto agli ultimi momenti di vita dell’uomo.

Sara Minciaroni