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La famiglia dell’uomo chiede che venga fatta piena luce sul decesso del proprio congiunto
Umbertide, 22 febbraio 2025 – Un esposto in Procura- e la conseguente apertura di un fascicolo - per fare piena luce sulla morte del fratello. Una giallo, al momento, secondo i familiari, affidato agli avvocati. La vittima è un cittadino marocchino di 42 anni, A.A le iniziali, morto in ospedale a Città di Castello il 28 gennaio scorso. A chiedere spiegazioni ai sanitari del nosocomio tifernate il congiunto dello scomparso, che si è affidato ai legali Pasquale Perticaro, perugino e Khalid Belkchach, umbertidese, che lo affiancano nell’esposto.
I fatti. Il 42enne deceduto, celibe, residente a Umbertide da anni, ben integrato e impiegato come saldatore in una azienda metalmeccanica locale, lunedì 27 gennaio scorso era stato ricoverato all’ospedale locale, dopo un primo passaggio al Pronto soccorso in preda a fortissimi dolori al ventre. Dolori addominali lancinanti, iniziati la mattina del giorno prima e che hanno spinto i medici a provvedere al ricovero d’urgenza di A.A. all’ospedale di Città di Castello nel corso della giornata, dove, purtroppo, è deceduto la mattina dopo senza che i sanitari, nonostante le cure prestate, potessero far nulla per salvargli la vita.
Una morte che al fratello della vittima pare poco chiara, stante anche il fatto che lo scomparso avrebbe, sempre secondo i familiari, goduto di ottima salute e non avrebbe sofferto di altre patologie tali da giustificare un decesso così repentino. Le perplessità del congiunto hanno quindi trovato sostanza nell’esposto presentato alla Procura di Perugia degli avvocati Belkchach e Perticaro, ufficio che sulla morte improvvisa del 42enne avrebbe aperto un fascicolo dopo avere acquisito la cartella clinica e disposto l’esame autoptico eseguito dal dottor Sergio Scalise Pantuso, la scorsa settimana e sul quale vige al momento il più stretto riserbo in attesa dei tempi tecnici. Il perito di parte della famiglia e il dottor Luca Pistolesi.
La morte di A.A. ha destato molta impressione tra i membri della comunità marocchina che ha aperto una sottoscrizione per sostenere economicamente il rimpatrio della salma. Il corpo dell’uomo infatti mercoledì scorso è stato riportato a Casablanca, in Marocco, ultimo viaggio prima della sepoltura.
Pa.Ip.