REDAZIONE UMBRIA

Muore travolto dalla motozappa. Il 66enne stava lavorando in un terreno agricolo a Trevi

Da chiarire la dinamica della tragedia, costata la vita a Rrok Gjoni originario dell’Albania. La nostra regione si trova a fare i conti con l’ennesimo dramma. Indagano i carabinieri.

Muore travolto dalla motozappa. Il 66enne stava lavorando in un terreno agricolo a Trevi

Un’altra tragedia in Umbria. Un uomo di 66 anni di origini albanesi, Rrok Gjoni, è morto ieri pomeriggio in via Lago di Bolsena frazione di Matigge di Trevi. L’incidente si è consumato intorno alle 16.30 in un terreno poco distante dal vecchio tracciato della Flaminia. Il poveretto stava lavorando su un campo con una motozappa. Secondo una prima ricostruzione, compiuta dalle autorità intervenute sul posto, il 66enne è rimasto incastrato sotto il mezzo e sarebbe morto sul colpo. L’incidente sembrerebbe possa essere stato causato da un improvviso movimento della motozappa, che in base agli accertamenti è risultata di proprietà dell’albanese. A giudizio di coloro che hanno prestato l’immediato soccorso, l’uomo non sarebbe impiegato in qualche ditta specializzata ma stava lavoravano per conto proprio. A fare luce e ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto saranno le indagini, avviate subito dopo la tragedia. Sul luogo dell’incidente, avvenuto in un terreno in via Bolsena - via che dalla Flaminia conduce in direzione Casco dell’Acqua - sono intervenuti i sanitari del 118, una squadra dei vigili del fuoco i carabinieri di Trevi e quelli del Radio Mobile di Foligno. Purtroppo per il 66enne non c’è stato nulla da fare. I sanitari non hanno potuto fare altro che constatare il decesso.

La tragedia ha suscitato commozione e rabbia dei cittadini che abitano in quella zona, che hanno riportato alla memoria quanto vissuto appena una settimana fa a poche centinaia di metri da lì, nell’incidente nel quale hanno perso la vita Silvio Gambacorta Casagrande e Irene Presilla. L’uomo e la donna erano stati falciati da un motocarro mentre erano in procinto di recarsi all’interno di una struttura ricettiva.

L’Umbria si trova a piangere un altro lavoratore. Soltanto due giorni fa, un operaio tuderte di 63 anni, Danilo Sordini, ha perso la vita in un cantiere edile in una frazione di San Venanzo, schiacciato da un macchinario. Il poveretto era dipendente di una ditta impegnata nel cantiere della zona di Collelungo. Improvvisamente il mezzo pesante - alto vari metri - sarebbe caduto al suolo, schiacciando l’operaio senza lasciargli scampo.

Ieri purtroppo si è registrata un’altra vittima. Salgono così a 15 - dall’inizio dell’anno - i lavoratori morti nella nostra regione. Un numero agghiacciante, che in rapporto agli abitanti, pone l’Umbria al vertice di questa tristissima classifica.

C.Lu.