Muratore assassinato. Il minorenne sotto accusa aveva tentato il suicidio

Parla il legale: "Si è tagliato la gola poco prima del fermo, è ancora ricoverato". Una storia di disagio familiare e quel "rancore" manifestato ai servizi sociali. .

Muratore assassinato. Il minorenne sotto accusa aveva tentato il suicidio

Parla il legale: "Si è tagliato la gola poco prima del fermo, è ancora ricoverato". Una storia di disagio familiare e quel "rancore" manifestato ai servizi sociali. .

Convalidato l’arresto e deciso il trasferimento nel carcere minorile di Firenze, quando le sue condizioni di salute lo permetteranno, per il 17enne accusato dell’omicidio di Salvatore Postiglione, il muratore di 56 anni ucciso a coltellate all’alba di giovedì scorso. Il ragazzo non è comparso in udienza e resta ricocerato in ospedale. "Ha tentato il suicidio due volte la mattina dello scorso 9 novembre, prima che le forze dell’ordine lo individuassero come il presunto assassino – spiega l’avvocato Ilario Taddei, che lo difende con collega Samuele Ferocino –. Ha tentato di tagliarsi la gola con un coltello da pane, ora è sedato e non è in grado di parlare". Il ragazzo, che vive con la mamma e una sorella più piccola, era già seguito dai servizi sociali. Nessun precedente di tipo penale. "Viene da una situazione familiare moldo difficile – continua il legale –, è stato abbandonato dal padre, a cui il Tribunale civile due anni fa aveva revocato la potestà genitoriale. Il ragazzo era seguito dai servizi sociali per il disagio familiare, a suo carico non risultano precedenti penali di alcun tipo". Gli investigatori lo accusano di essere l’assassino che ha trafitto la vittima con tredici e più coltellare. "Viene riconosciuto dagli inqurenti visionando le immagini di sorveglianza – aggiuge ancora il difensore –, comunque svolgeremo indagini difensive su questa terribile vicenda. Al momento non possiamo parlare con il ragazzo e abbiamo una conoscenza parziale degli atti d’indagine". Da quanto emerge il giovane si era dimesso dalla ditta in cui lavorava la vittima, di fatto un capo-cantiere, lo scorso 17 ottobre. Aveva spiegato a qualcuno i motivi? "Non lo sappiamo – conclude il legale – alla mamma aveva riferito di non trovarsi a suo agio e ai servizi sociali, riferisce sempre la mamma, aveva detto di provare rancore verso un uomo. Punti che approfondiremo con le nostre indagini difensive". Intanto la Procura ha disposto una perizia sui contenuti del telefonino del giovane, già sequestrato.

Alessandro Orfei

Stefano Cinaglia