
Nasce da un incontro casuale, una passione condivisa e il desiderio di proseguire una tradizione che in città vanta una storia ultradecennale. Da qui è sbocciata “Altrove Danza”, la nuova scuola aperta in via Fra Filippo Longo dall’associazione “Il cigno“ di Ambra Dolciami e Fabiola Maccaglia alla quale ha fatto visita anche il sindaco Giacomo Chiodini (insieme nella foto).
"Da tempo – racconta Ambra – pensavo di aprire una scuola tutta mia a Magione dove ho fatto la maggior parte del mio percorso artistico iniziato da bambina con Michela Morini nella sede aperta nel palazzo della Società operaia. Dopo la chiusura ho proseguito con Loredana Paradies, sono stati anni importanti con un’insegnante unica che ho seguito in altre scuole quando ha interrotto la sua attività a Magione e che, oggi, è la nostra direttrice artistica. Con Fabiola – prosegue – ci siamo incontrate circa due anni fa nella scuola che frequentano le nostre figlie. Scoperta questa passione comune è quasi venuto di conseguenza prendere questa decisione ma l’emergenza sanitaria ha ritardato i nostri programmi. In questa sede esisteva già una scuola di danza inattiva da alcuni mesi. L’abbiamo rilevata e ora eccoci qui, insieme, in nome della danza".
"Nasciamo come scuola di danza – spiega Fabiola – quindi qui sono attivi corsi di danza classica e moderna sia per bambini che adulti, danza contemporanea e hip hop; abbiamo però ampliato l’offerta inserendo discipline particolari come la break dance e la pole dance che unisce la ginnastica acrobatica alla danza con il palo".
Tra le più particolari, racconta, "ci sono il bungee fly, una disciplina in sospensione molto divertente , praticata grazie al supporto di corde elastiche connesse al corpo con imbracature professionali. Molti stili di danza si riallacciano ad arti antiche come quella circense da cui nasce la danza aerea". Accanto alle discipline legate alla danza ci sono anche corsi per il benessere del corpo e della mente.
"La danza è una passione – concludono –, non solo completa la vita ma è proprio la vita. Per questo motivo è importante sentirla dentro, come esigenza espressiva e formativa e mai come obbligo perché perderebbe il proprio significato intrinseco".