"Negato un permesso a un agente"

Il sindacato Sappe denuncia il presunto diniego arbitrario di un permesso 104 a un agente di polizia penitenziaria a Capanne, chiedendo un avvicendamento della direzione e del comandante di reparto. La decisione è stata contestata legalmente e il sindacato critica l'inadeguatezza della gestione dell'istituto, sottolineando la violazione dei diritti del lavoratore disabile.

"Negato un permesso a un agente"

La denuncia del sindacato

PERUGIA - "Negato arbitrariamente un permesso 104 a un agente di polizia penitenziaria". È quanto denuncia il Sappe, sindacato autonomo di polizia penitenziaria. Secondo il sindacato, l’episodio si sarebbe verificato nel carcere di Capanne. Per questo, Sappe, scrivendo al provveditore di Umbria e Toscana, al direttore generale del personale dell’amministrazione penitenziaria e a quello dell’ufficio Relazioni sindacali, chiede che ci sia un avvicendamento della direzione di Capanne e del comandante di reparto. Il presunto diniego è stato formalmente contestato, riferisce ancora il sindacato, dall’agente tramite il suo legale. "Questo diniego - scrive la segreteria generale del sindacato - oltre a rappresentare una palese violazione dei diritti del lavoratore e della persona disabile assistita, ha evidenziato, a ostro avviso, l’inadeguatezza della gestione da parte della direzione dell’istituto. La decisione unilaterale di negare un diritto sancito costituzionalmente, non solo è indice di predisposizione a disposizioni autoritarie e unilaterali, ma, a nostro avviso, dimostra una preoccupante, mancanza di preparazione nell’applicazione della normativa vigente". La condotta incriminata, insiste Sappe, ha compromesso non solo la serenità lavorativa del personale, ma ha anche creato un clima di sfiducia e malcontento" tra gli agenti della polizia penitenziaria.