MAURIZIO BAGLIONI
Cronaca

Nella tesi la storia di famiglia. La laurea con il racconto della adozione sua e dei fratelli

Assisi, i genitori li hanno accolti e cresciuti con amore. Il papà è scomparso prematuramente ma è "ovunque io sia" e la mamma è la "mia roccia". L’esempio di ragazzi “nati“ due volte .

Laura Camila festeggia con la famiglia

Laura Camila festeggia con la famiglia

"A tutti i bambini che stanno per incontrare la loro ‘nuova’ famiglia dico: siate fieri di loro per tutta la vita e donategli più che potete, il più grande affetto, in quanto saranno la vostra più grande rinascita e la certezza su cui potrete ripararvi sempre". È uno dei passaggi della tesi con la quale si è laureata la dottoressa Laura Camila Ricci: al Dipartimento di Filosofia, scienze sociali, umane e della formazione dell’Università degli Studi di Perugia ha dibattuto la tesi “La famiglia come luogo di educazione e cura“, relatrice la professoressa Agnese Rosati.

Un’“autobiografia“ meditata, intensa non solo per i profondi contenuti sociali, ma per gli argomenti trattati: l’adozione che, nel 2009, l’ha vista protagonista insieme ai due fratelli Cristian e Brayan, che oggi hanno 25 e 19 anni. Le speranze di tre ragazzi partiti da una casa famiglia della Colombia alla volta di Petrignano; con loro una giovane coppia Sara e Leonardo - poi prematuramente scomparso - affiancati oltre che dal loro amore da splendidi parenti e amici.

Oggi Laura Camila, 22 anni, ha riportato accuratamente, sulla carta, a livello accademico, le problematiche e le sensazioni profonde di una donna e un uomo alla ricerca di una famiglia, di una coppia che ha donato la propria vita a tre bambini oggi ragazzi. Con una dedica toccante: "A mia madre, la mia roccia, il pilastro della mia vita. A mio padre, a te che sei la stella più brillante che luccica dentro di me. A te che, citando Victor Hugo, non sei più dove eri, ma sei ovunque io sia: anche se la vita ci ha separati sono certa che lassù mi stai osservando con fierezza. Ai miei fratelli, Cristian e Brayan, spalle su cui potrò sempre contare. E infine a me stessa per averci creduto fino in fondo".

Maurizio Baglioni