Foligno (Perugia), 24 marzo 2018 - La neonata trovata morta nel centro di smaltimento di rifiuti di Senigallia potrebbe provenire dal comune di Foligno. E’ questo il nuovo inquietante particolare che emerge nell’ambito dell’inchiesta sulla tremenda scoperta fatta da un operaio del Centro di Ostra, la scorsa settimana. Il corpicino straziato, contenuto in una busta di plastica trasparente, era stato visto sul nastro trasportatore e immediatamente era stato tutto bloccato.
Il dipendente macedone che l’ha trovata per primo è rimastao in stato di choc a lungo per quanto si era trovato di fronte. Le prime verifiche effettuate dal Ris dei carabinieri hanno adesso escluso che la neonata sia stata gettata nei cassonetti di Senigallia, i primi a essere controllati. Quindi, gli accertamenti si allargano nelle altre città in cui sono stati recuperati i rifiuti destinati al Centro di Ostra nei giorni antecedenti al ritrovamento (14 e 15 marzo) e, oltre a quelli marchigiani, c’è anche Foligno. I militari che si stanno occupando del caso hanno interessato anche le compagnie dei carabinieri umbre per effettuare i dovuti controlli: al vaglio ci sono le riprese delle telecamere di videosorveglianza (dove presenti) che si trovano nelle vicinanze dei cassonetti e dei centri di raccolta di rifiuti ingombranti, in cui la piccola potrebbe essere stata gettata. La Procura sta indagando per omicidio volontario perché la bambina, stando a quando emerso dall’autopsia, non è nata morta. Quando è venuta al mondo era viva ma, stando a quanto stabilito dal medico legale Adriano Tagliabracci, non sarebbe mai stata nutrita, né vestita. Però i suoi piccoli polmoni hanno funzionato. Prima che qualcuno la chiudesse in una busta di plastica, la bimba ha respirato. Nel corso dell’esame autoptico, il professor Tagliabracci ha prelevato campioni ematici e il cordone ombelicale, che in parte era ancora attaccato alla neonata.
Le successive analisi stabiliranno anche l’etnia della piccola, ma, l’ipotesi al momento più accreditata è che possa essere sudafricana. Attesa anche per gli esiti dei prelievi consegnati al Ris che riveleranno se la bimba è stata chiusa in una busta di plastica trasparente prima di essere gettata in un cassonetto. Di particolare importanza è il Dna che, con un po’ di fortuna, potrebbe portare direttamente alla madre o al padre. Al momento inoltre, nessun riscontro è stato trovato dai controlli effettuati negli ospedali e nei centri di ascolto: la donna ha quasi sicuramente partorito «clandestinamente» e forse con l’aiuto di un medico compiacente.