"Non vi è stata alcuna priorità attribuita alla filiera del tartufo, in quanto le risorse disponibili dal Psr hanno finanziato tutti i progetti di filiera e tutte le imprese aderenti che hanno creduto nell’aggregazione per essere maggiormente competitive e rispondere alle esigenze del mercato". E’ l’assessore regionale all’Agricoltura, Roberto Morroni (che è stato sentito nell’inchiesta giudiziaria archiviata come persona informata sui fatti, ndr), a intervenire sulla vicenda del tartufo-gate. "Risultano mistificanti, strumentali e frutto unicamente di una propaganda politica becera e faziosa – afferma - le polemiche sollevate in questi giorni da settori dell’opposizione che, ancora una volta hanno perso l’occasione per farsi interpreti delle esigenze di crescita e sviluppo della comunità regionale". Morroni spiega che "il settore della trasformazione industriale e della commercializzazione la coltivazione del tartufo riveste un ruolo importante per compensare il deficit che il mercato richiede e che oggi viene coperto ricorrendo all’importazione da paesi stranieri. In Umbria operano oltre 70 imprese in tale settore che necessitano costantemente di prodotto di qualità, sempre più difficile da reperire nelle tartufaie naturali. È per questo motivo che alla filiera del tartufo sono stati destinati circa 9.000.000 di euro, che hanno permesso di finanziare 5 progetti a cui hanno aderito 7 trasformatori, 270 imprese agricole. Per la filiera del tartufo con capofila Urbani tartufi srl si fa presente che hanno ricevuto la concessione degli aiuti n. 98 imprese agricole per un importo di contributo pari ad 4.200.000 euro (a fronte di un investimento complessivo di circa 10.500.000) e per quanto riguarda il capofila trasformatore Urbani tartufi, un contributo concesso di circa 700.000 euro". Il progetto è in corso di realizzazione e il termine per la rendicontazione è prevista per 31 marzo 2025.
Cronaca"Nessuna priorità a quella filiera"