Neurochirurgia, Terni ’batte’ Perugia. L’ex sindaco Latini replica a Monni

"Nel tempo evidenti e ingiuste disparità di trattamento, spero non si voglia riaffermare tale mentalità"

Neurochirurgia, Terni ’batte’ Perugia. L’ex sindaco Latini replica a Monni

L’ex sindaco Leonardo Latini

Un’unica struttura complessa di Neurochirurgia in Umbria, a Terno, con a capo il dottor Carlo Conti, luminare da tempo in servizio all’ospedale “Santa Maria“ (foto). E a Perugia qualcuno storce il naso. In particolare l’ex candidato sindaco Massimo Monni (Perugia merita). "Con la nuova struttura complessa di Neurochirurgia, sotto la direzione di Carlo Conti, Perugia cenerentola alla corte di Terni – tuona Monni – . Avevo sollevato la questione a suo tempo, suscitando la reazione congiunta delle direzioni delle Aziende ospedaliere di Perugia e Terni, pronte a rassicurare sulla presenza del dottor Conti da Terni a Perugia almeno due volte alla settimana. Ora il depotenziamento del reparto di Neurochirurgia di Perugia è realtà". "Avevamo contestato la scelta della Giunta Tesei di accorpare le due Strutture complesse di Neurochirurgia di Perugia e Terni in una sola Struttura complessa interaziendale con valenza regionale – continua Monni – .Sono certo che la nuova amministrazione comunale targata Ferdinandi, diversamente dalla precedente, saprà tenere alta l’attenzione, non solo per scongiurare che la Neurochirurgia perugina si trasformi in un pronto soccorso per gli interventi più urgenti e la stabilizzazione dei pazienti “meno gravi”, che poi verranno mandati a Terni, ma che non vengano attuate altre manovre che depotenzino l’ ospedale". A Monni replica in un post l’ex sindaco di Terni, Leonardo Latini: "Questa è una linea di pensiero ancora piuttosto diffusa nel nord dell’Umbria: Terni non deve mai uscire rafforzata o potenziata in nessuna partita. Non è solo una questione di campanile o di tifo da stadio È frutto di una impostazione culturale in passato predominante e che ha condotto nel tempo a evidenti quanto ingiuste disparità tra le due città, che negli ultimi anni si è cercato di sanare: una regione è forte quando il suo capoluogo è forte. Il ragionamento non regge per logica e comunque non ha retto alla prova dei fatti. Una regione in realtà è forte quando le risorse e le occasioni sono redistribuite secondo criteri di giustizia, quando vengono allocate per potenzialità, necessita e vocazioni". "Trovo preoccupante - aggiunge Latini – l’appello finale al nuovo sindaco di Perugia, non vorrei che fosse preludio del tentativo di riaffermare una mentalità che tanto male ha fatto a Terni e all’Umbria".