
Nicola Romano
Nicola Romano venne trovato senza vita il 17 agosto del 2013, in un appartamento del centro storico di Perugia. Una siringa infilata nel braccio, un passato di tossicodipendenza avevano contribuito a chiudere il caso come morte per overdose. Un finale a cui la famiglia si era sempre opposta, sostenendo come in tutta la vicenda ci fossero molti punti oscuri che avrebbero potuto dare una lettura differente alla vicenda. Perché, secondo la famiglia, Nicola sarebbe stato ucciso. Nicola con la droga aveva chiuso, ma nel periodo appena precedente alla morte, hanno sempre ricordato i familiari, c’era qualcosa che lo allarmava, aveva anche subito un’aggressione. Nicola, poco prima di essere trovato morto nell’appartamento, allo zio che bussava alla porta, avrebbe risposto chiamando il nome di un suo conoscente. E ancora: la siringa era nel braccio destro, ma il ragazzo, 26 anni all’epoca della morte, non era mancino. Come avrebbe potuto farsi un’iniezione con la mano non dominante? E poi i reperti che sono andati distrutti, altri oggetti ritrovati nell’abitazione e restituiti alla famiglia che non sono stati analizzati. La battaglia dei familiari aveva portato a una riapertura del caso, ma a un nuova richiesta di archiviazione a conclusione delle indagini condotte dalla Procura generale che aveva avocato il fascicolo.
Archiviazione contro la quale, tramite l’avvocato Giuseppe Marazzita, la famiglia si oppone. "Riteniamo che ci siano molti elementi da prendere in considerazione per portare le indagini nella giusta direzione", commenta il legale. Il 15 novembre si terrà l’udienza. In vista dell’udienza, il legale della famiglia depositerà proprio, in questi giorni, una relazione con gli elementi che risultano essere ancora da chiarire in una ricostruzione di quanto accaduto diversa da quanto finora ritenuto verosimile, scenari diversi con più persone nello scenario stesso e Possibilità che nuovi accertamenti potrebbero chiarire e che potrebbero portare a confermare quanto da sempre sostenuto dai familiari, ovvero che la morte di Nicola potrebbe non essere una "semplice" overdose.