STEFANO CINAGLIA
Cronaca

"No agli impianti eolici sull’Appennino". La petizione diventa adesso un atto d’indirizzo

FOLIGNO La seconda commissione regionale, presieduta da Letizia Michelini, ha approvato all’unanimità una proposta di risoluzione che fa...

FOLIGNO La seconda commissione regionale, presieduta da Letizia Michelini, ha approvato all’unanimità una proposta di risoluzione che fa...

FOLIGNO La seconda commissione regionale, presieduta da Letizia Michelini, ha approvato all’unanimità una proposta di risoluzione che fa...

FOLIGNO La seconda commissione regionale, presieduta da Letizia Michelini, ha approvato all’unanimità una proposta di risoluzione che fa seguito alla petizione “No agli impianti eolici sull’appennino, difendiamo l’Umbria cuore verde d’Italia“ sulla quale iniziativa l’organismo di Palazzo Cesaroni ha dato luogo, nelle scorse settimane, a specifiche audizioni. Vi hanno hanno preso parte il coordinatore dei firmatari della petizione, i sindaci dei Comuni di Foligno, Trevi, Sellano, Valtopina, Nocera Umbra, Gualdo Tadino, il presidente di Anci Umbria, i rappresentanti delle Province di Perugia e Terni. Alla riunione ha

preso parte anche l’assessore regionale all’ambiente Thomas De Luca.La petizione, firmata da circa 7mila cittadini, chiede di "individuare l’intera fascia dell’Appennino Umbro-marchigiano quale area non idonea alla realizzazione di impianti eolici e in particolare alla realizzazione di impianti eolici di grande e media taglia". Attraverso il suo atto di indirizzo, la seconda commissione di Palazzo Cesaroni chiede alla Giunta regionale di "adottare tutti gli strumenti di programmazione e pianificazione utili, da un lato, a preservare e salvaguardare le risorse paesaggistiche, culturali ed ambientali, dall’altro a soddisfare le esigenze di produzione di energia da fonti rinnovabili; ad assumere un fattivo coordinamento della gestione ambientale, anche alla luce della frammentazione del sistema tra competenze e normative nazionali, regionali e comunali, in modo da creare percorsi condivisi e integrati con tutti gli enti competenti (tra cui Comuni e Province); ad attuare un percorso che assicuri la partecipazione dei Comuni interessati, finalizzata all’individuazione di soluzioni condivise, attesa l’ incidenza dell’installazione di impianti eolici sulle comunità locali".