
Nel mirino l’eventuale trasformazione dell’area agricola di Madonna di Lugo in zona edificabile. e utilizzabile per nuovi insediamenti
"No alla lottizzazione del terreno di Madonna di Lugo". Sull’argomento che ha spaccato la maggioranza in consiglio comunale intervengono anche le sezioni locali di Legambiente ed Italia Nostra. "Basta consumo di suolo, basta nuove colate di cemento che impoveriscono il territorio. È inaccettabile perseverare con gli stessi errori commessi negli anni, continuare a pianificare nuove espansioni e nuove edificazioni in una città che registra un calo vertiginoso degli abitanti, urge piuttosto programmare interventi di riqualificazione dei fabbricati esistenti, spesso altamente energivori e di scarsa qualità". L’eventuale trasformazione dell’area agricola di Madonna di Lugo (10mila metro quadrati) in zona edificabile utilizzabile per nuovi insediamenti, secondo le associazioni ambientaliste "apre la strada all’ennesima lottizzazione dell’ultimo residuo di paesaggio del Colle San Tommaso, caratterizzato tra l’altro dalla presenza del ‘laghetto dei Longobardi’ e della galleria di sfioro alta due metri, larga 80 centimetri e lunga 240 metri, preziose testimonianze degli interventi di bonifica voluti da Teodorico tra il 507 e il 511 D.C. nella valle Umbra. Il laghetto dei Longobardi è un’area umida con una grande rilevanza naturalistica ed è un importante nodo della rete ecologica regionale che viene utilizzata dagli uccelli migratori come area di sosta e che dovrebbe essere attentamente indagata e monitorata. Infatti tra le canne del laghetto sono stati avvistati il beccamoschino, il cannareccione, oltre al tarabusino e varie specie di aironi. Sono presenti sedici diverse specie di libellule e osservate varie specie di anfibi tra le quali la rana verde e il rospo comune. Ad aprile 2023 è stato avvistato anche un falco pescatore, specie a rischio di estinzione inserita nella lista rossa dell’unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN)".
"Ci appelliamo ai consiglieri comunali di Spoleto – concludono Legambiente e Italia Nostra – affinché abbandonino con fermezza la proposta dell’ennesima irresponsabile cementificazione a ridosso di un bene di alto valore ambientale, oltre che storico, e trovino invece il coraggio in modo coeso e unanime di avviare un percorso di recupero, di salvaguardia e valorizzazione di un’area naturalistica di pregio e di un bene archeologico di epoca longobarda, nell’interesse della comunità". L’appello arriva a meno di 24 ore dal consiglio comunale che dopo l’11 a 11 della settimana scorsa sarà ancora chiamato a votare il controverso atto del Prg strutturale.