REDAZIONE UMBRIA

“No“ pale eoliche, lettera ai sindaci. Appello di comitati e associazioni

Sollecitati i primi cittadini e le rispettive Regioni per frenare il proliferare di progetti d’energia rinnovabile

“No“ pale eoliche, lettera ai sindaci. Appello di comitati e associazioni

«Dare attuazione al decreto che individua le aree idonee e non»

Un appello per dare attuazione quanto prima al decreto 21 giugno 2024 e decidere le aree idonee e non idonee agli impianti di energia rinnovabile. A firmarlo è la coalizione per la ‘Transizione energetica senza speculazione’, fatta di associazioni e comitati, che ha scritto ai sindaci di Umbria e Toscana, ma anche alle rispettive Regioni, compresa la neoeletta governatrice Stefania Proietti. Nell’area folignate la questione è particolarmente sentita considerando i diversi progetti in itinere. "Le decisioni che saranno prese da qui a fine anno dalle Regioni, segneranno le sorti dei vari territori e quindi anche quelle del suo Comune - scrivono ai sindaci - Ad oggi abbiamo assistito ad una proliferazione incontrollata di progetti di impianti Fer, sotto la spinta degli incentivi miliardari e delle modifiche al quadro normativo che rendono inefficace ogni vincolo paesaggistico ed ambientale. L’ingente ammontare di questi incentivi (210 miliardi in 20 anni, pagati da cittadini e imprese con gli oneri di sistema nelle bollette elettriche) ha innescato un vero e proprio “assalto alla diligenza“ da parte delle multinazionali dell’energia e di innumerevoli società, alcune di queste poco trasparenti". Alla luce degli innumerevoli progetti, "esiste un concreto rischio che sia irreparabilmente compromesso il nostro Paesaggio, le aree naturali e i nostri Appennini, con le inevitabili ricadute anche sulle attività economiche a cominciare dal turismo e sulle popolazioni locali. È infatti proprio in queste aree, anziché quelle realmente idonee (urbane, industriali, degradate), che alle ditte private (non alla collettività e all’ambiente) conviene installare gli impianti".

Si fa l’esempio del grande lavoro avvenuto in Sardegna per la sensibilizzazione dei cittadini e la nascita di Tess (Transizione energetica senza speculazione), un’iniziativa che riunisce ad oggi 76 realtà, tra associazioni di importanza internazionale, nazionale, comitati e gruppi di azione locale, preoccupati per l’impatto delle nuove installazioni su terreni agricoli e sulle aree naturali. Tess ha inviato un documento scientifico redatto con la consulenza di esperti dove sono stati evidenziati "i rischi legati al consumo di suolo agricolo, al dissesto idrogeologico, all’abbattimento di boschi e alla perdita di biodiversità delle aree naturali. Il documento è un appello alla responsabilità. La Coalizione Tess auspica che anche i sindaci destinatari di questo appello, possano supportare la nostra iniziativa sollecitando le rispettive Regioni nel dare attuazione alla normativa".

Alessandro Orfei