"Il raddoppio delle rampe di Ponte San Giovanni non risolverebbe nulla, ma addirittura potrebbe peggiorare le cose qualora fosse messo in discussione lo svincolo di via Adriatica, ipotesi che aumenterebbe il caos interno all’abitato". Il Comitato favorevole alla realizzazione del Nodino e del Nodo di Perugia, cerca di riaccendere i riflettori sulla questione. Giorni fa ha incontrato l’assessore perugino alla mobilità, Pierluigi Vossi, chiedendo impegni e l’apertura di un tavolo tecnico per rivedere i flussi di traffico su quel tratto di E45. E ha chiesto all’assessore che "sia reso pubblico il relativo progetto delle rampe per essere partecipato alla popolazione". In verità è noto e arcinoto che lo svincolo di via Adriatica verrà mantenuto, ma il Comitato cerca di tenere desta l’attenzione. "Auspichiamo la realizzazione del primo stralcio Collestrada-Madonna del Piano (il Nodino, ndr), come prima tappa del Nodo , in quanto sarebbe capace di allontanare dall’abitato di Ponte San Giovanni ben il 25 per cento del traffico automobilistico e il 50 per cento del traffico pesante, equivalente a tremila Tir giornalieri. Relativamente alle stime dei volumi di traffico poste a base del progetto Anas, è stato evidenziato durante l’incontro dai componenti del Comitato "come queste siano ormai superate sia dal tempo intercorso dal momento della loro rilevazione e analisi che dai metodi applicati sottolineando in particolare che sono lacunosi sui flussi di “destinazione”.
Quegli studi, infatti, dimostravano che con con l’interno Nodo da Collestrada a Corciano (a 4 corsie tra l’altro), la riduzione del traffico sul raccordo di Perugia sarebbe dell’11% (dato giornaliero, nelle ore di punta sarebbe ancora meno visto che il traffico di attraversamento è abbastanza spalmato nell’arco della giornata). Il Comitato chiede che si faccia chiarezza anche sulle cifre del traffico interno, stimato in ambito Pums, da cui emergerebbe che "lo stesso sarebbe costituito per oltre la metà da quello interno all’abitato". A tal proposito è stato proposto all’assessore Vossi la costituzione di un tavolo tecnico con "l’obbiettivo di arrivare ad acquisire dati concreti tali da permettere alla politica le scelte congruenti". Vossi, riferiscono i promotroi dell’incontro, preso atto di tali rilievi, "ha concordato sulla necessità di dedicare alla problematica specifici incontri".