REDAZIONE UMBRIA

"Noi, nella casa che accoglie chi lotta ancora"

Viaggio nella struttura Cabs, a Perugia: un pasto e servizi di base per consumatori di droga, e per chi un tetto non ce l’ha più.

Una sala colloqui, una cucina, un salotto, bagni e lavanderia. Un luogo di tregua dalla vita di strada. Così lo definiscono gli operatori della cooperativa sociale Borgorete che ogni giorno prestano servizio al "Centro di accoglienza a bassa soglia" in via Enrico del Pozzo, uno spazio rivolto a consumatori di sostanze e a chi, una casa, non ce l’ha più. Una doccia calda, un pasto, la possibilità di fare una lavatrice per avere un cambio d’abito pulito, ma anche un angolo di socializzazione per fare una partita a carte o guardare un film in compagnia.

Fuori dalla struttura incontriamo Ahmed, un giovane uomo di 46 anni. Viene dalla Giordania ma sono ormai 18 anni che vive in Italia e Perugia è la sua seconda casa. Odiava perfino l’alcol, ci racconta, ma poi è caduto in quel tunnel chiamato dipendenza che per otto anni lo ha inghiottito, fino a fargli perdere tutto. Eroina e cocaina i suoi demoni, la perdita di stabilità e di felicità, invece, il prezzo che ha dovuto pagare. Dopo un percorso di fuoriuscita dalle sostanze intrapreso con il Sert di Perugia, da un paio di anni è uno degli utenti del Centro di accoglienza a bassa soglia di Perugia.

"Ora le sostanze non le cerco più, ma dopo aver toccato il fondo non è facile ricominciare tutto da capo. Ora dormo a casa di un amico e vengo qui spesso durante la settimana, è un punto fermo per chi, come me, ha vissuto l’allontanamento di amici e familiari".

L’emergenza sanitaria da Covid19 ha però rivoluzionato per forza di cose anche la quotidianità di questo servizio, con accessi contingentati per evitare assembramenti, uso di mascherine obbligatorio e una riduzione di spazi di aggregazione, come ci spiega Catina Bufo, responsabile area dipendenze Cooperativa Borgorete. "Il servizio è sempre stato garantito ma ci sono state delle modifiche. Ora, ad esempio, non è più possibile usufruire dell’angolo ristoro e il pasto sociale viene erogato solo in via Romana In generale chi entra qui deve rispettare semplici e basilari regole di vita e di convivenza come non usare violenza, non consumare sostanze, non spacciare all’interno della struttura".

Oltre ad erogare servizi di base per gli utenti, il centro Cabs – servizio della struttura complessa Sert del perugino dell’Usl Umbria 1 – promuove percorsi riabilitativi e previene le morti per overdose, il tutto nell’ottica della riduzione del danno e dei rischi legati all’uso di stupefacenti.

"Chi accede al centro può avere una sosta dalle difficoltà della strada, ma non tutti gli utenti sono persone senza fissa dimora. Qui possono trovare un momento di ascolto ed organizzarsi per fare una visita sanitaria, possono avere presidi sanitari di prevenzione dal rischio malattie ed avere un orientamento ai servizi di accompagnamento territoriali. Lavoriamo a stretto con il Sert".

L’età media degli utenti del Centro di accoglienza a bassa soglia è di 40-45 anni e solo nel 2019 ha registrato 8mila e 500 passaggi. "Questo è un servizio per facilitare e rendere più dignitosa la vita di chi usa le sostanze– spiega Andrea Albino, referente di Borgorete – e tra le varie attività che facciamo, c’è anche quella di promuovere screening per l’epatite, Hiv e altre malattie infettive. Affianchiamo gli utenti in questo percorso prendendo appuntamento per fare il test e aiutandoli a prendere consapevolezza sull’importanza della prevenzione. L’anno scorso, ad esempio, abbiamo effettuato con un medico di Malattie Infettive un centinaio di test salivari rapidi".

Valentina Scarponi