Non luogo a procedere. Questa la decisione del gup di Perugia chiamato a decidere sull’eventuale rinvio a giudizio di 12 esponenti anarchici, tra cui Alfredo Cospito (nella foto) e lo spoletino Michele Fabiani, accusati a vario titolo di apologia e istigazione all’eversione e di alcuni episodi di danneggiamento. Le accuse erano legate ai contenuti diffusi attraverso una pubblicazione clandestina dal titolo “Vetriolo“. Nella pubblicazione anche testi di Cospito, scritti dal carcere, dove si trovava già per altre vicende giudiziarie. L’operazione del Ros dei carabinieri scattò nel novembre del 2021, sei le misure cautelari eseguite all’epoca, in particolare nello Spoletino. In base alle indagini, il fulcro della presunta attività di istigazione all’eversione sarebbe ruotata intorno al Cirolaccio anarchico di Spoleto. All’udienza hanno preso parte, in aula, dieci indagati, mentre Cospito ha seguito la discussione e il pronunciamento del giudice collegato da remoto dal carcere. "È una decisione molto importante non solo per gli imputati. È importante perché il reato di opinione può riguardare tutti. Con questo pronunciamento, a nostro giudizio, rispecchia e rispetta i limiti che la legge impone – ha commentato l’avvocato Carmelo Parente, difensore di Fabiani –. Il giudice ha vagliato approfonditamente le accuse concludendo che che non ci fossero gli elementi di colpevolezza sostenuti dalla pubblica accusa e uniformandosi alla Corte di Cassazione che da tempo ha stabilito che articolo codice penale non può essere elastico, sennò diventa opinione su reato di opinione".
CronacaNon luogo a precedere per dodici