Cinque giorni di musica non stop, dalle prime ore del mattino a notte fonda, senza soluzione di continuità. Come accade da 31 anni, Orvieto si conferma il cuore dell’offerta culturale e turistica invernale della regione e da domani a mercoledì primo gennaio ripropone la magia di Umbria Jazz Winter. In cartellone oltre 90 concerti con 25 band, tutte residenti, 150 artisti e sei palchi tra Palazzo del Capitano del Popolo (Sala Expo e Sala dei 400), Mancinelli, Museo Emilio Greco, Teatro del Carmine e Palazzo dei Sette. Oltre alla location speciale offerta dalle vie del centro, percorse dalla marching band dei Funk Off. La formula è quella ben consolidata, con il ritorno delle attrazioni più amate, dal gospel in Duomo nel pomeriggio di Capodanno ai cenoni di San Silvestro con la colonna sonora del jazz. In una città in festa anche sul fronte delle strutture ricettive e commerciali.
Si parte nel segno dei giovani: domani alle 10.30 il taglio del nastro è con le attività per i più piccoli di UJ4KIDS, in scena fino a martedì 31 al Teatro del Carmine. E anche le prime note le suoneranno le giovani promesse del jazz con il concerto alle 15 alla Sala 400 di Palazzo del Popolo di due band, lo Scannapieco-Geremia 5et (vincitore del Conad Contest) e il Berklee/Umbria Jazz Clinics Award Group con i migliori allievi delle Berklee.
E poi via alle star: domani alle 21 al Mancinelli debutta la nuova produzione della Umbria Jazz Orchestra con Ethan Iverson (foto sotto) che ha rivisitato grandi musiche per il cinema nel “Simply Cinematic”: un progetto in esclusiva nel quale IVerson suona con il suo attuale trio, con Thomas Morgan al contrabbasso e Kush Abadey alla batteria. Riflettori accesi poi su Paolo Fresu, in scena con il trio (con Dino Rubino e Marco Bardoscia) e con il Devil Quartet, nonché con un progetto che lo vedrà affiancato, in trio e quartetto, dai suoi più stretti collaboratori. Spazio speciale per la formula del trio: dall’America arrivano quello di Joel Ross, l’ultima star del vibrafono, e i trii pianistici di Ethan Iverson e Emmet Cohen, italianissimi sono il trio di Dino Rubino, di Francesca Tandoi (special guest Max Ionata e in duo con la chitarrista Eleonora Strino) e di Lorenzo Hengeller.
Uj presenta poi Ekep Nkwelle, l’ultima scoperta della vocalità jazz, ironia raffinata e di qualità con Nick the Nightfly Quintet, The Good Fellas e Nico Gori (foto sopra) Young Lions Quartet, in concerto già domani alle 20.30 a Palazzo dei Sette. Il quintetto guidato da Piero Odorici e Daniele Scannapieco è la band residente di UJ, due presenze fisse, tra spiritualità e divertimento, sono il coro gospel (in questa edizione è il Benedict Gospel Choir) e la marching band dei Funk Off, anche in versione on stage.
Sofia Coletti