
I lavori per rifare piazza Danti inizieranno a settembre (forse anche a ottobre) per evitare che i quattro bar della zona possano subire in estate disagi dal cantiere del Comune. Ma in attesa di ciò, si è già aperta la disputa sul personaggio al quale dedicare il mezzo busto da mettere al centro dello slargo: la Giunta sta pensando ad Artemio Giovagnoni, ma dal gruppo Progetto Perugia arriva l’invito a riflettere se non sia il caso di celebrare proprio Ignazio Danti, colui che dà il nome alla piazza.
Ieri mattina se ne è parlato durante una seduta della commissione Garanzia e controllo presieduta da Emanuela Mori. A relazionare l’assessore all’Urbanistica, Margherita Scoccia e l’ingegner Fabio Zepparelli. "Lo spazio davanti al Turreno – ha detto Scoccia – verrà abbellito ospitando un’opera d’arte contemporanea, recuperando così la memoria storica del luogo, dal momento che lì era presente in origine il monumento a Giulio III, realizzato nel 1555 da Vincenzo Danti, rimosso nel 1900 per la creazione della fermata del tram ed oggi ubicato nel sagrato del Duomo".
"L’idea di fondo – ha aggiunto Scoccia – è di ubicare un’opera dell’artista Giovagnoni, già accademico di merito presso l’Accademia di Belle Arti di Perugia, nonché autore di alcune opere scultoree presenti nel Duomo e nelle chiese perugine ed infine uomo di teatro: fu fondatore, infatti, del gruppo teatrale “Città di Perugia” con cui mise in scena tante rappresentazioni di successo, soprattutto all’interno della Turrenetta, a conferma del legame con luogo in esame".
Ed è qui che è intervenuto il capogruppo di Progetto Perugia, Francesco Vignaroli (che di professione fa la guida turistica, ndr), invitando l’assessorre e la Giunta a riflettere sull’opportunità di dedicare l’opera a Ignazio Danti. "Vorrei ricordare – ha detto – che Danti fu un illustre matematico, astronomo e cosmografo che realizzò una delle opere più prestigiose che si trova ai Musei Vaticani: la Galleria delle carte geografiche, un’eccezionale rappresentazione cartografica delle regioni d’Italia, realizzata tra il 1580 e il 1585. Oppure si potrebbe ragionare che questa è una piazza storicamente dedicata al cinema...". Un invito a riflettere insomma, che l’assessore ha raccolto in pieno spirito di collaborazione.
Quanto al progetto, ormai noto (è stato approvato dalla Giunta alla fine del dicembre scorso), è stato ricordato come l’obiettivo è quello di dare un taglio netto alla sosta selvaggia e più spazio alla pedonalizzazione, in stile piazza Matteotti per capirci. A cominciare dalla realizzazione del sagrato in travertino al servizio della Cattedrale (in fondo alle scalette), la cui protezione sarà garantita dal fatto di essere rialzato di circa tre centimetri rispetto al piano stradale. "Le occupazioni di suolo pubblico con dehors rimarranno anche dopo – ha concluso Scoccia – ed anzi saranno delimitate in maniera più precisa rispetto a quanto avviene ora".
Michele Nucci