Nuove comunità pastorali a Gubbio. Ecco il progetto della diocesi

Il vescovo Paolucci Bedini: "Vogliamo dare ancor più vigore e identità alla collettività cristiana"

Nuove comunità pastorali a Gubbio. Ecco il progetto della diocesi

Il vescovo Paolucci Bedini annuncia la volontà di rivedere le comunità pastorali: «Rinnovare il cuore dell’esperienza ecclesiale»

Un progetto ambizioso quello abbracciato dalla diocesi di Gubbio e Città di Castello. Si chiama “Vino nuovo in otri nuovi“, che vuole realizzare nuove comunità pastorali per riformulare modi, forme e tempi delle comunità cristiane sui territori. Il nome dell’iniziativa, sulla quale il vescovo Paolucci Bedini ha lavorato da giugno 2023 insieme a sacerdoti e diaconi, non è casuale: "Ciò che va rinnovato, riorganizzato e rilanciato – spiega Paolucci Bedini – non sono le strutture, ma il cuore stesso dell’esperienza ecclesiale, quella comunità di fratelli e di sorelle che prova a vivere il Vangelo, che custodisce questo dono ricevuto dal Signore e che lo condivide nel territorio anche con chi è lontano dall’esperienza ecclesiale. L’idea è proprio quella di dare nuovo vigore e una nuova identità alla comunità cristiana".

Ma cosa s’intende per “Comunità pastorale“? Per la diocesi è una porzione della Chiesa diocesana presente in un determinato territorio, capace di sviluppare e sostenere tutte le dimensioni della vita ecclesiale ed è formata anche da più parrocchie. Lo scopo di questo progetto di riordino delle parrocchie attuali è quello di raccogliere il popolo di Dio di un determinato territorio per vivere tutte le dimensioni della vita ecclesiale e rinnovare la spinta missionaria sul territorio. La comunità farà sempre capo a uno o due sacerdoti con l’aiuto di uno o più diaconi, responsabili di ambiti particolari, e di alcuni fedeli a servizio di ogni ambito pastorale, anche grazie ai ministeri laicali che possano aver ricevuto.

"Abbiamo bisogno di ripensare come vivere nel territorio la nostra presenza di Chiesa – prosegue il vescovo – e la nostra storia di comunità cristiana. Papa Francesco e i suoi predecessori da tanto tempo ci chiedono di spostare l’azione pastorale sul fronte missionario, quindi sul fronte di un nuovo annuncio del Vangelo. Questo progetto serve per questo: per cominciare a mettere le basi di quella che sarà la Chiesa del futuro". Le prime Comunità pastorali a iniziare il cammino sono a Città di Castello. I prossimi mesi e anni saranno decisivi per un dialogo fra le comunità locali e le Chiese diocesane eugubina e tifernate, in modo da condividere le scelte, a cominciare dalle Assemblee ecclesiali che riuniscono in queste settimane le due Chiese.

Federico Minelli