REDAZIONE UMBRIA

Nuove idee per l’agricoltura. Lo yogurt super magro che nasce con gli “scarti“

Il grasso “sostituito“ da principi attivi estratti da carciofi e cicoria: il progetto “Yoga“ è arrivato al termine e si tirano le somme delle attività innovative.

Il grasso “sostituito“ da principi attivi estratti da carciofi e cicoria: il progetto “Yoga“ è arrivato al termine e si tirano le somme delle attività innovative.

Il grasso “sostituito“ da principi attivi estratti da carciofi e cicoria: il progetto “Yoga“ è arrivato al termine e si tirano le somme delle attività innovative.

Dai carciofi e dalla cicoria estrarre principi attivi con cui “sostituire“ il grasso nello yogurt per ottenere un prodotto magro, buono e super nutriente: l’idea arriva dalla Valnestore. Scarti alimentari che si rivelano preziosi elementi nutritivi per realizzare prodotti sani e innovati, non solo, ma lo fanno per un settore – quello agricolo – che necessita di nuove idee per rinnovarsi e contribuire a sventare la minaccia dello spopolamento delle aree interne. C’è tutto questo nel progetto che ha portato partenze di eccellenza verso lo sviluppo di un nuovo prodotto per gli allevatori delle aree interne dell’Umbria.

Si è conclusa l’iniziativa “Yoga“, iniziato a gennaio 2022, e nei giorni scorsi si è tenuto l’evento di presentazione dei risultati del progetto, la sperimentazione portata avanti dall’Università degli studi di Perugia, dipartimento di scienze agrarie, alimentari e ambientali, con il contributo dei partner privati quali l’azienda di Panicale Mamè, Centumbrie di Agello e Paneolio.

L’iniziativa di ricerca, finanziata dalla Regione Umbria all’interno della misura 16 del PSR, ha come obiettivi sia la produzione di uno yogurt magro e della relativa panna/burro da latte di pecora che il recupero delle parti verdi non utilizzate di carciofo e cicoria per la produzione di principi attivi da addizionare allo yogurt magro per ottenere proprietà ancora migliori dal punto di vista nutrizionale. "La nostra è una piccola azione con la quale cerchiamo di rendere le aziende ovicaprine più sostenibili economicamente ed ambientalmente per evitare la loro chiusura con il conseguente abbandono e spopolamento dei terreni marginali e montani dell’Umbria, le cosiddette ’aree interne’" ha dichiarato Antonio Meloni, titolare di Mamè, in rappresentanza del partenariato che è stato protagonista di rilievo del progetto.

Per la professoressa Sonia Esposto che assieme alla ricercatrice Ilenia Dottori ha portato avanti il progetto "i risultati sono molto promettenti sia dal punto di vista tecnico che da quello delle preferenze dei consumatori sui quali sono stati testati sia il nuovo yogurt che la panna derivata".