È stato un weekend importante per la Chiesa eugubina. Nella mattinata di sabato, infatti, si è svolta la liturgia che segna l’inizio del “mandato“ del nuovo abate generale dei Canonici regolari lateranensi. A celebrare la messa, terminata con la benedizione abbaziale di don Edoardo Parisotto nella chiesa di San Secondo, è stato il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, insieme al vescovo di Gubbio Luciano Paolucci Bedini.
Queste le parole di Parisotto, 51enne nato a Fanzolo che ha ringraziato tutti al termine della celebrazione: "Nel mio servizio voglio valorizzare non l’autorità ma la relazione, come quella di un padre che genera, che fa crescere e accompagna, di un fratello maggiore visto che sono un abate molto giovane, che coltiva la fiducia, che ascolta e parla, che sa trovare il giusto equilibrio tra la parola e l’ascolto". Domenica, giorno in cui si celebra la dedicazione della Cattedrale ai santi Mariano e Giacomo, sono stati consacrati tre nuovi diaconi che saranno a servizio della Chiesa diocesana: Luigi Crociani, Luca Grilli e Alessio Martinelli. La messa è stata officiata dal vescovo di Gubbio Paolucci Bedini proprio nella cattedrale eugubina: "Luigi, Luca e Alessio, da stasera entrate a servizio della nostra comunità diocesana per donare la vostra vita, come diaconi, alla testimonianza della Pasqua di Gesù che ha dato sé stesso per la salvezza del mondo. Dedicati, anche voi, come questo tempio, a rendere vicina agli uomini, vostri fratelli e sorelle, l’immensa grazia del Vangelo. Consacrati, anche voi, per dare corpo e immagine al desiderio di Dio Padre di incontrare tutti i suoi figli. Diventando Diaconi – ha proseguito il vescovo – venite ordinati nella Chiesa e per la Chiesa. Non pensatevi mai da soli, cercate sempre il confronto e la condivisione con i confratelli. Non inventatevi missioni personali e non create attorno a voi territori esclusivi. Siate a servizio solo del vero bene della Chiesa e desiderate di essere sempre in piena unione con essa".
Federico Minelli