Nuovo Curi, seconda bocciatura. Il progetto di “Arena Srl“ non regge. Comune pronto con l’alternativa

I tecnici valutano negativamente (e su tutta la linea) la proposta dei privati da 76 milioni . E così Lana & C. decidono di ritirare lo studio per evitare il “no“ della Giunta comunale .

Nuovo Curi, seconda bocciatura. Il progetto di “Arena Srl“ non regge. Comune pronto con l’alternativa

Lo stadio del Grifo dedicato a Renato Curi

La proposta di "Arena Curi Srl", la società che ha realizzato uno studio di fattibilità per il restyling dello stadio "Renato Curi" da 76,7 milioni di euro, viene bocciata per la seconda volta. E finisce definitivamente in archivio, a meno che i proponenti – che le hanno studiate di tutti i colori in questo anno e mezzo – non decidano di rifarsi avanti. Ieri, però, non appena saputo del "no", hanno formalizzato – con tanto di Pec – il ritiro del progetto sullo stadio, che gli evita così il parere negativo della Giunta comunale. Ma la sostanza non cambia.

La Conferenza dei Servizi comunale ha bocciato, infatti, su tutta la linea la bozza di progetto che "presenta le stesse criticità del 2023": si va dall’insostenibilità finanziaria, ai tempi di intervento per i lavori stimati come ‘troppo brevi’ (servono almeno tre anni e non due), passando per l’inadeguatezza del Piano del traffico a Pian di Massiano ("il sistema viario, integrativo e non, risulta peggiorativo della viabilità nella zona. E ancora: inesatta la stima dei costi (serve un 30% in più di quanto ipotizzato), scarsa chiarezza su come si collocano i rischi tra parte pubblica e privata, fragile equilibrio economico, mancato preventivo assenso dell’Ac Perugia.

Basta? No, perché l’ipotesi di trasferire la squadra biancorossa durante i lavori a Ponte San Giovanni, oltre a "paralizzare il quartiere nel giorno delle partite", sottostima anche qui i costi di intervento. Senza contare che nella proposta "non è presente, tra le alternative progettuali, una realizzazione per stralci funzionali senza la necessità di procedere alla completa demolizione dello Stadio Curi lasciando così un’alea di rischio, dovuta alla demolizione dello stadio cittadino ed alla sua futura ricostruzione, nei tempi ipotizzati".

Eppure i due portavoce della Srl, Francesco Lana e Simone Minestrini, le avevano tentate di tutti i colori: dalla presentazione del progetto nel pieno della campagna elettorale, con relativa fortissima pressione sulla Giunta uscente, alla candidatura in Consiglio comunale dello stesso Minestrini (con tanto di spot elettorale "così rifaremo il Curi"), passando per il sostegno - legittimo - di qualche giornalista amico.

Niente da fare, il progetto non sta in piedi dicono decine di tecnici interpellati nella Conferenza dei Servizi comunale sulle diverse materie: da quelli della Mobilità alle Finanze, passando per l’Ambiente, il rischio idro geologico, l’Urbanistica fino al Dipe, è un coro di no unanime. Ora la Giunta comunale vira decisa per un progetto più leggero e sostenibile.

Nella speranza non sia tutto vano.

Michele Nucci