Una delle ipotesi è che possa esserci un mercato parallelo, ovviamente illecito, dove le sigarette vendute sono quelle rubate. Oppure comprate, ma con carte di credito o bancomat rubati o grazie a pin estorti ai titolari. Ci sono due episodi ravvicinati che potrebbero avvalorare questa ipotesi. Una rapina che si è consumata una decina di giorni fa nella zona di Fontivegge con la vittima minacciata con un’arma e costretta a cedere la tessera con cui un distributore automatico è stato letteralmente saccheggiato con un abbondante acquisto. E il più recente furto ai danni di una tabaccheria di Case Bruciate, colpo che risale alla notte tra venerdì e sabato. E che, secondo quanto si è potuto apprendere, si tratterebbe del quarto episodio portato a termine nell’arco di pochi giorni ai danni dell’esercizio commerciale. Una serialità allarmante, ma anche una quantità di tabacchi accumulati che sembrerebbe far propendere per l’ipotesi del commercio illegale. L’ultimo furto sarebbe stato ripreso dalle telecamere di sicurezza installate dalla tabaccheria dopo i primi colpi. Due le persone entrate in azione che, a forza di calci, sarebbero riusciti a far “sputare“ pacchetti di sigarette al distributore. I filmati sono al vaglio delle forze dell’ordine. Da chiarire se, eventualmente, gli ultimi episodi verificatosi nell’area della stazione possano essere collegati tra loro e se non si tratti di azioni sporadiche, ma connessi a un disegno ben preciso. Intanto il quartiere continua a essere battuto dalle forze dell’ordine anche con controlli interforze straordinari.
elleffe