Perugia, 18 settembre 2019 - Gli oggetti sacri rubati nelle chiese, nei cimiteri e nelle private abitazioni tra Umbria e Toscana finivano sul mercato nero delle opere d’arte, rivendute anche per poche centinaia di euro a mercanti e collezionisti compiacenti. E’ stata una maxi-operazione dei carabinieri a scoprire il giro illecito di reliquiari e oggetti di valore storico-artistico.
Un uomo, un sardo di 44 anni, è stato arrestato (ai domiciliari) in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Piercarlo Frabotta, su richiesta del pm Laura Reale, all’esito della doppia-indagine condotta dai carabinieri della compagnia di Assisi, diretti dal tenente colonnello Marco Vetrulli e dal Nucleo Tutela patrimonio culturale del tenente colonnello Guido Barbieri.
Alle indagini hanno preso parte anche i militari della stazione di Umbertide e della compagnia di Città di Castello, diretti dal maggiore Manichino. Denunciate a piede libero 11 persone, per la maggior parte antiquari che acquistavano gli oggetti rubati dal 44enne sardo. I particolari dell’indagine sono stati resi noti dal tenente colonnello Antonio Morra nel corso di una conferenza stampa, al “Cenacolo” di Assisi, messo a disposizione dell’Arma, per poter mostrare tutte le opere sequestrate, complessivamente circa 230, per un valore complessivo di circa 100mila euro, alcune delle quali ancora non identificate.
Secondo quanto emerso i furti sarebbero stati commessi, in particolare, a Perugia, Assisi, Corciano, Castiglione del Lago, Umbertide (alla Collegiata) ma anche a Chiusi, Foiano della Chiana e Torrita di Siena.
Eri.P.