REDAZIONE UMBRIA

Oggi sciopero dei medici: "Sotto attacco"

PERUGIA – Possibili disagi oggi nel sistema sanitario pubblico anche in Umbria per lo sciopero di dirigenti medici, sanitari e...

Oggi sciopero dei medici: "Sotto attacco"

PERUGIA – Possibili disagi oggi nel sistema sanitario pubblico anche in Umbria per lo sciopero di dirigenti medici, sanitari e veterinari indetto dai sindacati Fvm, Aaroi-Emac, Fassid e Cisl. "Siamo costretti – spiegano i sindacati – a bloccare ancora i servizi ordinari nelle strutture sanitarie, in particolare dei radiologi, anestesisti e rianimatori oltre che dei veterinari dei dipartimenti di prevenzione e, comunque, di tutti quelli forniti dagli operatori che aderiscono alle sigle che hanno indetto questo sciopero. I principali motivi della protesta sono: il sottofinanziamento cronico del SSN che non è recuperato, se non in minima parte, con la finanziaria di questo governo per via dell’inflazione galoppante, quando si potrebbero recuperare risorse, come per esempio con una vera lotta all’evasione su larga scala; la mancata rimozione del tetto della spesa per il personale, che mette in difficoltà tutte le regioni, mentre si ricorre sempre più a gettonisti e all’acquisto di prestazioni esterne; la mancata volontà di ricorrere a una maggiore fidelizzazione del personale aumentando, per esempio con risorse extra contrattuali, l’indennità di specificità medica mentre, alla faccia dell’aziendalizzazione, non si applica ancora la contrattazione decentrata del triennio 2016-2018 e non si arriva alla firma definitiva del triennio 2019-2021; in ultimo, ma non per ultimo, si attaccano, contro ogni principio costituzionale, i diritti acquisti intaccando pesantemente i coefficienti di calcolo dei contributi versati e aumentando, di fatto, i limiti imposti dalla Fornero, vanificando anche i sacrifici di chi ha riscattato gli anni di laurea, alla faccia della promessa quota 41. La conseguenza di questo metodo scientifico che mira alla destrutturazione del SSN, sarà l’ulteriore fuga dei professionisti verso le strutture private, con la chiusura di interi reparti e il conseguente ulteriore allungamento delle liste di attesa".