SILVIA ANGELICI
Cronaca

Ombre sullo studentato Complesso chiuso. Lavori annunciati da tempo e mai partiti

Finestre e porte sbarrate, pertugi murati, cancelli chiusi con lucchetti a doppia mandata e cartelli che intimano il divieto di...

Finestre e porte sbarrate, pertugi murati, cancelli chiusi con lucchetti a doppia mandata e cartelli che intimano il divieto di...

Finestre e porte sbarrate, pertugi murati, cancelli chiusi con lucchetti a doppia mandata e cartelli che intimano il divieto di...

Finestre e porte sbarrate, pertugi murati, cancelli chiusi con lucchetti a doppia mandata e cartelli che intimano il divieto di accesso. Fuori è il degrado totale: piazzali e marciapiedi accatastati di sedie, elettrodomestici, bancali, ferraglia e materiali di scarto. Dopa la massiccia operazione di sgombero da parte delle forze dell’ordine, avvenuta l’estate scorsa, sono ancora nel buio le sorti dello studentato Adisu di viale Faina. I residenti dei palazzi confinanti con lo stabile e le famiglie della zona tornano a chiedersi quale sarà il futuro dell’ immobile da tempo chiuso per inagibilità e divenuto ricettacolo di spacciatori e clandestini, fino alla retata di luglio che stroncò quei giri.

In quell’occasione erano state date notizie incoraggianti. A seguito del via libera da parte del ministero dell’Università e della Ricerca ad uno stanziamento per aumentare l’offerta di posti letto per gli studenti in Umbria, l’Adisu - garantì l’agenzia – procederà spedita nell’intervento di recupero del complesso residenziale di viale Zefferino Faina, chiuso per problemi di sicurezza sismica. Un immobile con 200 posti letto, per il quale sono stati ottenuti 24.023.571 euro per interventi di recupero e ammodernamento.

Ma da quei proclami niente ancora si muove. In città sono ancora tanti, troppi, i cantieri fantasma annunciati e mai partiti. Intanto però Perugia si svuota, perde pezzi, si impoverisce. I quartieri sono disseminati di volumi vuoti che di giorno fanno male alla vista e di notte fanno paura, in quanto si trasformano in luoghi dove si coltiva il crimine. E’ il caso di viale Faina, dove, oltre al vuoto lasciato dallo studentato, si sono deteriorate anche le infrastrutture. Provate a fare una passeggiata nel bellissimo viale: non esistono più i marciapiedi.

Silvia Angelici