SPOLETO - Sarà il consulente nominato da gip a stabilire se il 42enne di origini albanesi Erjon Behari, in carcere per l’omicidio di Stefano Bartoli, avvenuto a luglio, è in grado di intendere e di volere. L’incarico è stato assegnato al professor Stefano Ferracuti, docente ordinario di Psicopatia forense dell’Università La Sapienza di Roma, che avrà a disposizione 55 giorni per presentare la perizia psichiatrica. Il gip Silvia Festa ha accolto le richieste della Procura della Repubblica rappresentata nella fase preliminare del procedimento dalla pm Silvia Tana. La perizia sarà fondamentale per stabilire se il 42enne potrà essere processato per omicidio volontario. In merito alla presunta incapacità di intendere e di volere l’avvocato della difesa di Bheari Donatella Aiello ha già depositato apposita documentazione medica. I fatti contestati al 42enne recluso in carcere da quattro mesi avvennero nella tarda serata di sabato 20 luglio in strada, nel quartiere Casette, nelle vicinanze dell’abitazione di Behaari (mentre era sottoposto alla misura della liberta vigilata). Secondo una prima ricostruzione dei fatti il 42enne per futili motivi avrebbe colpito con un coltello al torace Bartoli. Il giovane spoletino sarebbe fuggito per poi accasciarsi a terra in strada privo di vita. A dare l’allarme sarebbero stati alcuni vicini di Behari a cui il giovane Bartoli ferito si era rivolto per chiedere aiuto. Poco dopo però il suo cuore ha cassato di battere e l’intervento dei sanitari è risultato vano.
CronacaOmicidio di Stefano Bartoli. Perizia psichiatrica per Behari